PRIMA DI TUTTO I DISOCCUPATI

Prima di tutto i disocuppati. Di questo dovrebbe occuparsi la politica. Di chi ha perso il lavoro e non sa come fare. C'è voluto un gesto estremo, uno sciopero della fame di due ex dipendenti della ex Filati NK di Ceto, per fare puntare i riflettori sul tema della disuccupazione. Al disperato grido d'aiuto lanciato lunedì dalle due donne licenziate con altri 60 addetti nel 2015 per la chiusura dell'azienda, si è aggiunto il grido di molte altre persone che come loro, hanno perso il lavoro. Il presidio questo sabato 18 novembre a Ceto, in media Valle Camonica, luogo simbolo della crisi. Da lunedì 13 novembre, incatenata ai cancelli della sua ex fabbrica c'è Delia Bonomi con altre tre ex operaie. Nella sua situazione purtroppo si rispecchiano altre donne: 53 anni, vedova con figli, senza lavoro e presto senza più ammortizzatori sociali. Qualcosa la protesta ha mosso: la Comunità Montana ha convocato un tavolo mercoledì prossimo con Provincia, Regione, Parlamentari e sindacati, per fare il punto della situazione occupazionale in Valle Camoncia. Creare lavoro è difficile, trovare alle persone senza lavoro un nuovo inserimento lavorativo anche, i lavoratori ne sono consapevoli, ma vogliono sapere che la politica almeno ci prova.

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