QUATTRO PISTOLE NELLA SPARATORIA DI TRESCORE

Emergono nuovi dettagli sulla sparatoria dello scorso otto agosto a Trescore Balneario, quando intorno alle 14.30 due bande rom, Nicolini e Horvat, si sfidarono in piazzale Pertini, vicino all’ospedale.Quel pomeriggio di pistole ne furono utilizzate quattro, due di calibro 7.65 e altrettante di calibro 9.21. Entrambe le famiglie fecero fuoco. La conferma è arrivata dagli accertamenti effettuati dai Ris di Parma che hanno esaminato i bossoli raccolti quel giorno. In cui solo per caso non ci era scappato il morto. I risultati delle analisi scientifiche sono stati consegnati nei giorni scorsi al pubblico ministero Antonio Pansa. In carcere per quell’episodio sono finiti Elvis e Kevin Nicolini, di 33 anni e 24 anni, la mamma Angelica Pellerini, 50 anni, e il marito Giorgio Nicolini, 52 anni, capostipite. Quest’ultimo si era reso irreperibile. I carabinieri lo hanno scovato nella sua abitazione di San Paolo d’Argon.Il fatto che siano state usate più pistole, sta a significare che è possibile che anche Angelica Pellerini abbia sparato. Ma non con una scacciacani, come ha sempre sostenuto, ma con un’arma vera, una 9.21. Dopo il raid la donna era andata a casa e si era lavata le mani per cercare di eliminare ogni suo coinvolgimento. Ma lo stub a cui era stata sottoposta, l’esame con il tampone adesivo che permette di raccogliere resti di esplosivo sulle mani, ha rilevato una piccola traccia, che può essere comunque anche dovuta acontaminazione.I due clan volevano sistemare dei conti in sospeso. Situazioni legate alle ultime confische di immobili, dove diversi familiari avevano messo soldi.Furono una decina di minuti di puro terrore. I carabinieri di Bergamo avevano diffuso il filmato girato da una telecamere di sorveglianza puntata sul piazzale. Nel video si vede tutto quanto andato in scena, con inseguimenti in auto, testa a testa tra Hummer e infine un conflitto a fuoco il cui bilancio fu di un solo ferito, non grave.

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