VERSO IL VOTO MA PRIMA L'AUTONOMIA

La compartecipazione al gettito erariale, una forma di finanziamento pubblico e privato che sarebbe , secondo Maroni, la vera rivoluzione introdotta in Lombardia dalla sua legislatura, per ottenere quelle risorse nesessarie a finanziare le competenze sul tavolo delle trattative con Roma. Lo ha annunciato il governatore lombardo uscente impegnato a chiudere prima della fine del suo mandato, quella che ha definito la sfida delle sfide, un modo per chiudere in bellezza. L'autonomia è il cavallo vincente su cui punta il centro destra per proseguire per altri 5 anni, il mandato ottenuto nel 2013. Anche se il presidente uscente Roberto Maroni per motivi personali ha scelto di non correre per un secondo mandato e affida il compito di continuare sulla strada intrapresa con il referendum del 22 ottobre scorso, ad Attilio Fontana, ex sindaco di Varese e candidato alla guida della Regione per la coalizione di centro destra che unisce Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia e i centristi di Noi con l'Italia. Tra le fila del centrosinistra il canddiato governatore è il primo cittadino di Bergamo Giorgio Gori, renziano di ferro sostenuto da parte del Partito Democratico e dei movimenti centristi che gravitano in quell’area politica. C’è da capire adesso cosa faranno tutti i vari partiti di centrosinistra e soprattutto Liberi e Uguali di Grsso. Sicuro sfidante il consigliere regionale uscente Dario Violi aspirante governatore al Pirellone del Movimento 5 Stelle, eletto dai grillini nelle primarie con 793 voti. I pentastellati nel 2013 ottennero il 14.3% dei voti e puntano a migliorare il risultato di una partita che è tutt'altro che certa, con il centrodestra forte dei mandati ottenuti nelle scorse legislatura grazie alla fiducia degli elettori ma con Giorgio Gori che potrebbe rimettere tutto in gioco.

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