TRAGEDIA A VILLA D' ALMÈ

Si tratterebbe di una una tragica fatalità. È questa la prima ipotesi formulata dai carabinieri di Bergamo e di Zogno intervenuti nella serata di mercoledì 17 gennaio a Villa d’Almè dove una giovane di 21 anni, Alessandra Cornago, studentessa universitaria di Ponteranica, ha perso la vita colpita da un proiettile esploso dalla pistola che il fidanzato Denis Zeni, suo coetaneo ed ex guardia giurata, deteneva ancora legalmente. Tutto è successo all’improvviso poco dopo le 19, nell’appartamento all’ultimo piano di una palazzina al civico 9 di via dei Mille: in quel momento in casa c’era anche la mamma del ragazzo, che lavora in un’impresa di pulizie, mentre il padre, un ex carabiniere in pensione, è rientrato a casa immediatamente dopo essere stato avvisato dell’accaduto. Sarebbe stata proprio la famiglia del ragazzo a lanciare l’allarme e la richiesta di soccorsi, giunti sul posto in pochi minuti con un’automedica: nella via a fondo chiuso anche i militari dell’Arma, dai comandi di Zogno e Bergamo, raggiunti poco più tardi dal pm di turno Maria Cristina Rota e dagli agenti della Polizia Scientifica. In serata, intorno alle 21,30, i carabinieri hanno condotto in caserma a Villa d’Almè il 21enne per interrogarlo, al fine di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti e capire in quali circostanze sarebbe stato esploso il colpo risultato fatale alla fidanzata, pare colpita alla testa.Secondo una prima ricostruzione i due fidanzati si trovavano in camera, di fronte al pc, in attesa della cena: Alessandra avrebbe trovato in un cassetto la pistola del ragazzo e nel porgergliela per trovarle un’altra sistemazione sarebbe partito, da distanza molto ravvicinata, il colpo fatale. Agli inquirenti il compito di capire perchè l’arma avesse un colpo in canna, non avesse alcun dispositivo di sicurezza inserito e il perchè il ragazzo, per pochi mesi guardia giurata per la Fidelitas, detenesse ancora la pistola.I genitori del giovane, dopo la tragedia, hanno lasciato il proprio appartamento: al momento la Polizia Scientifica avrebbe sequestrato solamente la stanza dove si è verificata la tragedia. Attorno alle 23.40, infine, concluse le operazioni della Scientifica, la salma della ragazza veniva trasferita e composta all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

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