GORI PER LA MONTAGNA

C'è anche un assessorato alla montagna – che avrà probabilmente l'accento camuno – nel programma di Giorgio Gori, candidato del centro sinistra alla presidenza di Regione Lombardia. In una delle sue cento tappe verso il 4 marzo – a contatto soprattutto con i territorio più lontani da Milano e dai grandi centri – Gori, in Valle Camonica, ha declinato soprattutto i suoi obiettivi per la montagna annunciado proprio qui che è sua intenzione – qualora diventasse governatore della Lombardia – di creare un assessorato per la montagna e dare più autonomia agli enti che vi operano. Quindi prevede più fondi per l'agricoltura, lo sviluppo di nuove filiere (quella del legno in Valle Camonica per esempio). Ma non si può solo parlare di montagna ed ecco che Gori in Valle ha puntato anche sulla sanità che qui deve tornare autonoma, l'ATS della montagna non funziona. E poi l'ambiente, con i siti dismessi da bonificare e recuperare, il turismo da rilanciare partendo anche dal territorio, dai suoi prodotti, dal connubbio con l'agricoltura. I livello più generale immagini un trasporto pubblico più efficiente con l'affidamento tramite bandi sul modello dell'Emilia e non gestito tramite controllate. Bisogna che creiamo – ha detto ancora Gori – lavoro e quindi mettere in pratica nuove politiche per il lavoro incentivando forme che vadano oltre il manifatturiero in crisi, collegando la scuola con il mondo del lavoro e delle imprese. E poi soprattutto riconoscere ai territori le proprie specificità. L'idea di Gori è quella che per la Lombardia si possa fare di meglio e di più.

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