IL LEGNO DELLA CROCE ERA MARCIO

Nuova udienza del processo a Brescia ieri per il crollo della Croce del Papa sul dosso dell'Androla a Cevo il 24 aprile 2014, che causò la morte del 21enne di Lovere Marco Gusmini: l'udienza ha visto la presentazione della relazione dei consulenti della Procura di Brescia sullo stato di conservazione del legno della Croce, spezzatasi in due tronconi all'improvviso. Secondo i periti il 75% del legno della croce di Job era ormai inzuppato d’acqua quindi marcio. Imputati in questo procedimento, dopo una condanna, un’assoluzione e un patteggiamento nella prima fase del lungo procedimento processuale, sono Marco Maffessoli, presidente dell’Associazione Croce del Papa, il direttore dei lavori Renato Zanoni, don Filippo Stefani, Elsa Belotti e Bortolino Balotti, componenti del Direttivo dell'Associazione che non hanno scelto riti alternativi: per loro l’accusa è di omicidio colposo. Secondo gli ingegneri ascoltati in aula come consulenti del p.m. Katy Bressanelli, nessuno ha verificato le condizioni dell’opera. Il processo è stato aggiornato al prossimo 5 marzo, quando compariranno in aula altri due rinviati a giudizio sempre per omicidio colposo: don Santo Chiapparini (ai tempi Vicario zonale) e monsignor Ivo Panteghini (responsabile dei beni culturali della Curia di Brescia), che hanno scelto il rito abbreviato. Al termine dell’udienza preliminare di un anno fa che vedeva imputati l’ex sindaco di Cevo Mauro Bazzana, l’attuale primo cittadino Silvio Citroni e il tecnico comunale Ivan Scolari le prime sentenze del Tribunale, Bazzana fu assolto con formula piena al termine del processo con rito abbreviato, Citroni aveva patteggiato una pena a un anno e due mesi con pena sospesa; Scolari condannato ad un anno con pena sospesa, mentre Marco Maffessoli e Renato Zanoni furono rinviati a giudizio.

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