CROCE PAPA, ALTRE CONDANNE

2 anni per il presidente dell'Associazione Croce del Papa, 1 anno per il parroco di Cevo, 9 mesi per due membri dell'associazione culturale e assolto il progettista. Così si è conclusa l'udienza di questo venerdì mattina che vedeva sul banco degli imputati gli ultimi cinque rinviati a giudizio nell'ambito del processo per il crollo della Croce del Papa di Cevo. Il pm Katy Bressanelli per il presidente dell'associazione culturale Croce del Papa Marco Maffessoli, aveva chiesto una condanna ad un anno e due mesi e il giudice non ha solo accolto la richiesta, ma l'ha anche raddoppiata. La stessa pena era stata chiesta dall'accusa per il direttore dei lavori di manutenzione svolti nel 2013 Renato Zanoni, ma in questo caso il giudice ha deciso per l'assoluzione. Accolta senza modifiche la richiesta di condanna a 9 mesi di carcere per i due membri dell'associazione Croce del Papa Bortolino Balotti e Elsa Belotti. Aumentata invece ad 1 anno la richiesta iniziale del pm che chiedeva la condanna a 10 mesi per il parroco di Cevo Don Filippo Stefani. In abbreviato, a febbraio di un anno fa, erano già stati condannati il sindaco Silvio Marcello Citroni, primo cittadino di Cevo che ha patteggiato un anno e due mesi e il tecnico comunale Ivan Scolari che ha fatto ricorso in appello chiedendo l'assoluzione. Sempre in abbreviato era stato assolto per non aver commesso il fatto Mauro Giovanni Bazzana, sindaco ai tempi in cui venne eretta nel 2005, la Croce sul Dosso dell'Androla. La richieste del pm consideravano anche l’attenuante del risarcimento del danno: il comune di Cevo ha infatti raggiunto in via extragiudiziale un accordo con i familiari di Marco risarciti, per la morte del loro unico figlio, con 700 mila euro. Il crollo del manufatto causò il 24 aprile del 2014 la morte di Marco Gusmini, ragazzo disabile di 20 anni in gita a Cevo con il grest, che si trovava proprio sotto la croce del Papa quando è il troncone di legno che sosteneva la grande statua del Cristo in Croce, si è spezzata. Il legno della croce esposto per nove anni al vento, alla pioggia e alla neve, era marcio. Le responsabilità contestate a vario titolo agli imputati quindi riguardano la mancata manutenzione: la croce creata da Enrico Job per la visita nel 1998 a Brescia di papa Giovanni Paolo II e in seguito portata a Cevo, era installata sul territorio comunale ma proprietaria del manufatto, risultava essere l'associazione, cui spettava quindi la manutenzione.

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