L'ISOLA CHE NON C'ERA SUL LAGO D'ISEO
L'isola che non c'era sul lago d'Iseo. E' ciò che vogliono creare gli studenti della classe IV B Scienze Applicate del Liceo Decio Celeri di Lovere, che hanno avuto una grande intuizione. Per depurare le acque del lago, perchè non realizzare un'isola artificiale, gelleggiante su migliaia di bottiglie di plastica riciclate, con installato sopra un impianto di fitodepurazione delle acque? L'idea è nata pr caso, durante un'epserienza di alternanza scuola lavoro che ha visto gli alunni soggiornare ad Alcatraz e confrontarsi con Jacopo Fo, nell'ambito del progetto La Cultura Addosso. L'idea è diventata un progetto studiato nei minini dettagli e che prende spunto da esperienze realizzate precedentemente da altri ingneri ed ambientalisti nel mondo. Nello specifico Richart Sowa , il primo a costruire un'isola di plastica sopra la quale fare crescere piante che attraverso le loro radici riescoo a depurare l'ambiente e l'americano Bruce Kania, che sulle isole galleggianti ecologiche ha creato un vero e proprio un business ecologico. Quello che i ragazzi della VB del liceo scientifico di Lovere vogliono realizzare invece, con il sostegno dei docenti e del dirigente scolastico, è di installare sull'isola di bottoglie di plastica, un sistema di fifodepurazione in grado di riprodurre il principio di autodepurazione tipico degli ambienti acquatici, attraverso l'utilizzo di due sistemi di fitodepurazione, di determinate piante e microorganismi capaci di liberare dall'acqua sostanze organiche ed azotate catturando sulla ghiaia metalli pesanti e fosforo. Il progetto, spiegato qui in poche parole, in realtà è molto complicato e per essere realizzato necessita dell'aiuto di tutti. Il primo studio di fattibilità definirà costi e materiali e nel frattempo già si pensa di coinvolgere le altre scuole del Sebino nella raccolta delle bottiglie di plastica necessarie a realizzare un isola di circa 25 mq ed è iniziata la raccolta fondi: su kickstarter.com, cercando l'isola che non c'era sul lago d'Iseo, è possibile aiutare i ragazzi, con una piccola donazione, a trasformare il loro sogno in realtà.
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