VIA CRUCIS VIA LUCIS
Scegliere di donare il proprio sangue, è un atto di amore. Perchè per essere un avisino occorre seguire un corretto stile di vita e quindi ogni giorno, ogni volontario, sceglie di vivere non solo per se stesso, ma per gli altri, per coloro che un giorno, all'improvviso, potrebbero avere bisogno di sangue. Salvare le vite in silenzio, è quello che ogni giorno fanno gli avisini che da 24 anni, in occasione della V domenica di Quaresima, si ritrovano alla Baita Monte Nebo di Berzo Demo, per ritrovare, ripercorrendo il Sacrificio di Gesù durante il pellegrinaggio pasquale della Via Crucis Via Lucis, le motivazioni su cui basare il loro volontariato. Da quando alcuni allora giovani del paese, accolsero all'inizio degli anni '90, l'invito di Mauro Bernardi, il ritrovo della grande famiglia avisina camuna si è progressivamente allargato dalle sezioni camune a tutte le realtà avisine provinciali e regionali, compresi i gemellati dell'Avis di Ome presenti anche quest'anno e di Domodossola che invece questa domenica non hanno potuto partecipare all'appuntamento annuale. Accolte dal gruppo Avis di Berzo Demo, numerose autorità religiose e civili, sacerdoti, sindaci in fascia tricolore e forze dell'ordine, accanto agli alfieri di altre associazioni di volontariato e cittadini, che dopo la tradizione deposizione dei fiori e l'accensione del cero davanti alla stele, hanno preso parte al cammino di preghiera introdotto dal messaggio e dalla benedizione di Monsignor Marco Busca, vescovo di Mantova, nato a Edolo, che ha ricordato il significato della Quaresima come primavera della vita nuova.
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