SI INDAGA PER OMICIDIO COLPOSO
Un fascicolo aperto per omicidio colposo plurimo e produzione ferma. Questa la situazione dentro la fabbrica di Treviglio, la Ecb company, dove domenica mattina, in seguito ad un'esplosione, sono morti due operai, Giovanni Battista Gatti di 51 anni e Giuseppe Legnani di 57. Bandiere a mezz'asta e lutto cittadino a Treviglio e Casirate d'Adda, i paesi dei due operai, quando potranno essere celebrati i funerali, data che al momento non è stata ancora fissata. Questa, invece, la situazione fuori dalla fabbrica, dopo la tragedia di Pasqua. Il resto sono indagini, alla ricerca di eventuali responsabilità, l'iter di legge per stabilire cosa è successo, ma il resto è fatto anche di famiglie smembrate, che hanno perso il loro perno: questi due uomini sono corsi sul posto di lavoro in un giorno festivo per un'emergenza e non sono più tornati dalle loro mogli e dai loro figli. Grovigli di emozioni: rabbia, dolore, sgomento che si intrecciano con la razionalità dell'inchiesta. Che cosa è successo domenica mattina in questa fabbrica dove si lavorano scarti di macellazione avicola per la produzione di alimenti per animali da compagnia? Pare che sin dalla mattinata i residenti in zona abbiano avvertito nell'aria strani odori. Per verificarne la causa tre operai sono andati in fabbrica, mentre uno è rimasto dietro altri due essiccatori, gli altri due pare abbiano aperto – da una prima ricostruzione fatta dai vigili del fuoco – il baccaporto di un macchinaria da cui sarebbe divampata una fiamma che poi ha innescato l'esplosione che li ha uccisi. Nella giornata di questo martedì il pm Fabio Pelosi che si occupa delle indagini ha effettuato un sopralluogo con dei tecnici ed ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo. Si è in attesa di conoscere l'oganigramma della società per iscrivere i responsabili nel registro degli indagati, atto dovuto per la nomina dei periti in caso di atti irripetibili. Intanto le salme dei due operai si trovano nella camera mortuaria dell'ospedale Papa Giovanni XXIII. Con la morte dei due operai a Treviglio salgono a 14 le vittime del lavoro in Lombardia dall'inizio dell'anno. Sulla vicenda hanno preso posizione anche le organizzazioni sindacali del territorio. Sia CGIL che CISL hanno espresso per prima cosa soldarietà alle famiglie, ma – ha detto Giacomo Meloni della CISL – quanto accaduto ci induce a ribadire con sempre più forza e determinazione che la sicurezza e la salute devono sempre essere al primo posto. Serve un’azione straordinaria di monitoraggio di tutti gli impianti a rischio di esplosione nella provincia di Bergamo e una formazione specifica di tecnici esterni specializzati che mappino e monitorino a livello provinciale la situazione: lo chiediamo come prossimo impegno al nuovo Comitato di Controllo Provinciale INAIL e alla Commissione dell’ATS di Bergamo” ha aggiunto Angelo Chiari, responsabile del Dipartimento Sicurezza della CGIL provinciale.
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