SBANDATI NELL'URAGANO

Ladri, ricettatori, industriali commercianti è il sottotitolo del libro autobiografico, dal titotlo “Sbandati nellpuragano” in avanzato stato di elaborazione, che Elio Pellizzari, 78enne ucciso a freddo mercoledì 5 aprile Flero poco dopo le 10.00, si accingeva a scrivere raccontando la sua vita di «ricettatore di camion pentito». Ma le sue memorie chiamerebbero costantemente in causa Cosimo Balsamo, l'ex-amico, a tratti anche complice in affari poco chiari ed ora suo assassino. Quel mercoledì Cosimo Balsamo si fa portare a Flero alla SGA, ditta che Pellizzari gestiva con il socio in affari, anch'egli ferito nella sparatoria e operato alla Poliambulanza di Brescia, ora fuori pericolo. In queste ore è stato smentito il testimone, un 56enne che ha accompagnato Balsamo con la sua Rénault nera station wagon fino al cancello della SGA, affermando che era aperto e che Balsamo vi era entrato tranquillamente: è stato invece appurato che Balsamo ha scavalcato armato la recinzione della Sga di Flero, prima di sparare all’inguine, quindi al volto di Elio Pellizzari. Gli avrebbe sventolato in faccia dei documenti, presumibilmente verbali di deposizioni, che l’ucciso avrebbe rilasciato ai magistrati incastrando Cosimo e gli avrebbe gridato «Sei un infame! Mi hai rovinato... ». Medesima accusa rivolta a James Nolli di Carpaneda di Vbobarno, il 61enne ucciso poco dopo allo stesso modo. Elio Pellizzari aveva affidato ai social alcuni suoi appunti da cui emergeva che avrebbe vuotato definitivamente il sacco sul periodo delle rapine ai Tir e delle armi rubate, che si pensa fossero custodite a Flero in un capannone di Balsamo. Il libro “Sbandati nell’uragano: ladri, ricettatori, industriali commercianti” sarebbe dunque la causa ultima scatenante la rabbia e la furia omicida di Balsamo.

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