PIU' LAVORO, PIU' PRECARI

Cresce l'occupazione nelle nostre province per la prima volta dopo la crisi e potrebbe essere una buona notizia per il primo maggio, ma i dati che emergono dagli ultimi sondaggi Istat vanno analizzati nella loro complessità. E allora va detto che se è vero che l'occupazione cresce è anche vero che spesso il lavoro non è a tempo determinato e che, insieme all'occupazione cresce anche la precarietà. E' comunque innegabile che i dati sono positivi, soprattutto per Brescia dove tra l'altro sono in forte incremento le donne occupate aumentate di più di 16 mila unità negli ultimi 12 mesi, +12,4%, mentre è rimasta sostanzialmente stabile la quota degli uomini al lavoro. In totale i lavoratori censiti dall'Istat in provincia di Brescia nel 2017 sono stati 548 mila, 20 mila in più rispetto all'anno precedente. Tra l'altro le recenti elaborazioni della Camera di Commercio di Milano piazzano Brescia fra le topfive per l'occupazione nelle imprese in aumento del 2,9% con 405 mila dipendenti. L'occupazione cresce anche in provincia di Bergamo e sul Sebino. Lo dimostrano i dati del report statistico della Camera di Commercio ripresi dalla CISL provinciale. In molti casi le cifre segnano dati che si avvicinano a quelli della pre crisi con il numero degli occupati che sfiora i 500 mila. In un panorama complessivo di miglioramento si inserisce anche il dato positivo per l’Alto Sebino. Per l’area di Lovere, infatti, gli occupati passano dagli 8 mila 290 del gennaio 2015 agli 8 mila 770 di Settembre 2017, con un incremento del 5,8%. Gli avviamenti registrati dal CPI di Lovere, nel 2017 sono stati 4 mila 476, il numero più alto dal 2014 in poi. Bene anche il saldo per la nuove imprese: i dati resi pubblici dalla camera di commercio indicano un numero complessivo di nuove imprese di 144 mila113 a fronte di 132 mila 174 cessazioni, con un delta positivo pari al 9,2%. Si conferma però con l’aumento degli avviamenti al lavoro, anche la tendenza alla crescita del lavoro a tempo determinato, + 23 sul 2016 e una contrazione del 5,1% per il tempo indeterminato. In calo anche il ricorso al lavoro somministrato (o in affitto che dir si voglia) rispetto al 2016, anche se è di questa tipologia il 18,6% degli avviamenti registrati nel 2017.In aumento il ricorso ai tirocini e dell'apprendistato.

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