L'ADAMELLO E' “VETTA SACRA ALLA PATRIA”

A distanza di 100 anni dalla fine della prima guerra mondiale, quando nel 1918 il Regno d'Italia riuscì a respingere l'impero austro-ungarico dal Presena e dalle vette vicine, liberando il Passo del Tonale, l'Adamello si veste di tricolore. Un'enorme bandiera d'Italia, simbolo della Patria difesa da centinaia di giovani soldati che durante la guerta bianca hanno perso la vita, è stata benedetta dall'elicottero, dall'arcivescovo Santo Marcianò, ordinario militare, ed è stata adagiata questo sabato 7 luglio sulla cima dell'Adamello, in diretta tv con la commozione delle numerose istituzioni, associazioni, alpini e cittadini presenti al campo sportivo di Edolo. La cerimonia, introdotta dalla sfilata per le vie di Edolo, dalla Messa presieduta dal Cardinale Giovanni Battista Re, dall'alzabandiera e seguita dal sorvolo di 3 aerei militari in forza alla base di Ghedi, è stata fortemente voluta da Impronta Camuna, è ricca di significati. Sulla linea tra l'Adamello e il Passo dello Stelvio, allo scoppio della prima guerra mondiale nel 1915, correva il confine italiano da difendere dall'invasione dell'impero austro ungarico che attraverso l'accesso alla Valle Camonica tentava l'avanzata verso Brescia, Bergamo e Milano. Così sulle linee principali del Fronte del Motozzo e dello Sbarramento del Tonale, e sul fronte di tutta la dorsale teatro della Guerra Bianca, tra il Presena, la Val di Done, il Rifugio Garibaldi, gli alpini cercarono di resistere nelle condizioni più estreme, tra i ghiacciai e la neve a quote superiori ai 3000 metri. Per non dimenticare il sacrificio e la storia, questo sabato mattina sono state consegnate ai participanti alla cerimonia, le bandiere tricolore e Impronta Camuna ha consegnato il premio al Cardinale Re, all'Associazione Nazionale Alpini ed alle Truppe Alpine.

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