EMOZIONE, STORIA E VALORI AL GNUTTI
Dedicato alla medaglia d'oro Serafino Gnutti di Lumezzane, morto da eroe sul fronte greco-albanese il 21 gennaio 1941, a 25 anni, il 56esimo Pellegrinaggio in Adamello dal 25 al 28 luglio ha voluto onorare anche il 100 anni della nascita dell'Associazione nazionale alpini, ricordata solennemente lo scorso 8 luglio a Milano. Ma salire in quota, per gli alpini, significa tornare a respirare quell'aria pura che è montagna, libertà, voglia di vita e speranza del futuro. Come accaduto anche questo sabato 27 luglio dove un migliaio di penne nere, con i rappresentati di Regione Lombardia, provincie di Brescia e Trento, sindaci, autorità militari, truppe alpine e tanti amici della montagna al Rifugio Gnutti sulla testata della Val Miller, a quota 2.166 metri, hanno dato vita ad una solenne, intensa, commossa cerimonia in onore di tutti i Caduti per la Patria. Commosso e soddisfatto il sindaco-alpino di Sonico, che ha organizzato con tutti i suoi questo evento che rimarrà negli annali. In questo scenario severo e solenne, era molto atteso anche il pensiero del Presidente nazionale dell'ANA che, forte del pensiero dei suoi 350.000 iscritti, ha ricordato la presenza concreta degli alpini nella società e nella sue difficoltà ed ha lanciato il provocatorio applauditissimo messaggio: per le nuove generazione serve meno smartphone e più manico del badile. Nella conca del Miller il Cardinale Giovanni Battista Re, con il vescovo di Brescia Mons. Antonio Tremolada ed un nutrito gruppo di sacerdoti ha concelebrato la S. Messa ricordando quei valori alpini che sono anche, prima id tutto, valori cristiani perché fondati sul rispetto e sull'amore per l'umanità. Il canto solenne e commovente del grande coro formato da coristi del Coro Vallecamonica de del Coro La Pineta ha fatto riecheggiare le “dure rocce, i perenni ghiacciai” di quel canto alpino che oggi tocca ancora tanti cuori.
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