URGE SICUREZZA SULLA VIA TERZULLI
Ci sono diversi itinerari per raggiungere la vetta dell'Adamello, ma quello più gettonato è rappresentato dalla Via Terzulli, dedicata al Capitano degli alpini Guido Terzulli, socio del CAI di Brescia, caduto sul fronte russo durante la Seconda Guerra mondiale. Nell'ottobre del 1980 la via, che ai tempi richiedeva una progressione in cordata, venne attrezzata con particolari chiodi utili al passaggio veloce delle corde. Oggi, invece, sono presenti catene che agevolano notevolmente la progressione ed escludono l'uso della corda. La ferrata termina in corrispondenza del Passo Adamello. Da qui la vetta è vicina e le difficoltà sono più contenute. A causa dello scorrimento del ghiacciaio, spesso non è richiesta la progressione in cordata per raggiungere la sommità che tocca i 3554 metri di quota. Il Sindaco di Sonico, sul cui territorio insiste il Rifugio Gnutti, base di partenza per la Terzulli ed anche buona parte del tracciato, si dice preoccupato per le condizioni di sicurezza della via più frequentata e veloce per arrivare alla vetta. Nell'alta Val Malga Sonico ci sono ben tre rifugi che consentono di arrivare al sentiero numero 1 e quindi anche alla cima dell'Adamello: il Serafino Gnutti, il Baitone ed il Franco Tonolini. Ma all'amministratore, appassionato di montagna e alpinista, prima che il numero in crescita di escursionisti, sta a cuore la loro sicurezza. Certamente qualcuno, dotato di buone qualità alpinistiche, storcerà il naso alla preoccupata presa di posizione del Sindaco di Sonico. Ma è meglio creare una buona base di sicurezza prima di dover affrontare ancora una tragedia in montagna come è accaduto anche di recente.
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