RICORDIAMO PER NON SBAGLIARE PIU'

E' la notte il momento in cui i bambini collocano le loro riflessioni sulla tragedia delle foibe, perché la notte è buia, fa paura ed è la metafora utilizzata nella fiaba originale di Lorella Rotondi scritta per il 10 febbraio, giorno dedicato alle vittime delle foibe. Una fiaba interpretata dagli alunni della scuola primaria di Angone che questo lunedì si sono recati, accompagnati dalle insegnanti, al monumento dedicato a tutti gli infoibati e a tutti gli istriani, fiumani e dalmati cacciati dalle loro case tra l'8 settembre del 1943 e il 10 febbraio del 1947. “Perché la notte”- recitano i bambini - “finì per mangiarsi la nostra casa e per buttarci fuori dai confini della notte?” Sono parole che interpretano il dolore di migliaia di esuli che hanno dovuto abbandonare la loro patria e che non erano voluti né in Italia né in Jugoslavia. “Perché la notte spinse i tuoi fratelli nelle bocce strette e secche della Terra?” E' la domanda che accompagna chi venne gettato nelle foibe carsiche, teatro di sommarie esecuzioni quando i partigiani comunisti del maresciallo Tito vi gettarono migliaia di persone colpevoli di essere italiane, fasciste o contrarie al regime comunista. Ad ascoltare le riflessioni dei bambini, gli alpini di Angone che come ogni anno organizzano la cerimonia introdotta dall'alzabandiera accompagnato dall'Inno d'Italia cantato dai bambini e dal tricolore, perché l'esodo degli istriani, fiumani e dalmati dalle terre consegnate con il trattato di pace del 1947 alla Jugoslvia, è il grande prezzo che l'Italia ha pagato per la guerra ed è una pagina di storia che insegna una lezione per permettere ai cittadini e agli amministratori di domani, di non sbagliare mai più. “In molto sapevano, ma hanno taciuto- recita la poesia -ricordiamo il dolore, il loro sacrificio e il tradimento subito.” Ricordare le vittime del comunismo così come le vittime di ogni forma di dittatura e regime, insegna ai futuri amministratori e cittadini di domani a combattere ogni giorno, ogni forma di violenza, intolleranza e discriminazione.

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