COSTA VOLPINO CELEBRA IL GIORNO DEL RICORDO
La storia che il padre di Roberta ha raccontato nelle scuole per gran parte della sua vita trascorsa a Costa Volpino, e che lei oggi racconta al suo posto perché Ettore Marussich non c’è più, è la storia di migliaia di esuli che come lui, hanno dovuto lasciare la loro terra d’origine, la loro casa, spesso la famiglia, per cercare la salvezza. E’ la storia degli esuli dell’Istria e della Dalmazia, terre contese tra la la Jugoslavia che al termine della prima guerra mondiale vide passare gran parte dell’Istria agli Italiani, e l’Italia che al termine della seconda guerra mondiale firmò l’armistizio con gli aglo americani e i tedeschi presero il controllo del nord della penisola. Fu a partire da quel momento che, in Istria e in Dalmazia, i partigiani jugoslavi iniziarono a rivendicare il possesso di quei territori, torturando e gettando nelle foibe gli italiani fascisti fino all’occupazione dell’Istria e di Trieste, che provocò l’esodo di migliaia di italiani verso altre parti d’Italia dove trovarono la salvezza ma dove vennero additati come fascisti e dove si ricostruirono a fatica una vita lontani dalle loro terre che rimasero per sempre nel loro cuore. L’importante era essere italiani, perché la Patria per loro equivale alla libertà. A commemorare il Giorno del Ricordo, istituito nel 2005 a ricordo dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata, questo venerdì mattina è stato il Comune di Costa Volpino, con le associazioni dei Fanti, delle famiglie dei morti e dei reduci delle guerre, degli Alpini, alla presenza delle forze dell’ordine, guardia di finanza, carabinieri e polizia locale e di tre classi dell’istituto comprensivo. A parlare ai ragazzi, il sindaco dei ragazzi. La tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale, è una delle pagine più buie e complesse della storia che oggi, anche grazie al Giorno del Ricordo, viene riportata alla luce perché, come ha ricordato il sindaco Federico Baiguini, dai fatti più brutti possono nascere cose belle, così come 75 anni fa dalle maceria della Seconda Guerra Mondiale è nata la Costituzione italiana.
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