BERGAMASCA PRIMA PER RISCHIO AMBIENTALE

Si staccano i massi, s’ingrossano i fiumi, spaventa il fango. La fragilità dei nostri territori si evidenzia con sempre maggior frequenza, per queste ragioni il livello di guardia va mantenuto alto. Il 12,2% della Bergamasca è «a pericolosità frana elevata o molto elevata» (nel 2015 era il 9,4%), 36 comuni (su 243) sorgono in quelle aree dove il rischio di uno smottamento è il più alto. E poi ci sono i corsi d’acqua che possono diventare calamità: il 4,1% del territorio orobico è classificato «a pericolosità idraulica elevata» (era il 7,1% nel 2015). Una fotografia approfondita dice che i bergamaschi residenti in aree a pericolosità frana elevata sono 9.548, quelli che abitano in zone a pericolosità idraulica elevata sono 23.002. Lo racconta il recente rapporto sul dissesto idrogeologico pubblicato dall’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, basato su dati relativi al 2017. Segnali recenti Campanelli d’allarme suonano di frequente, chiamando costantemente le istituzioni a intervenire. Gli ultimi episodi spaziano tra le diverse valli bergamasche, i massi staccati lungo la via Mala nel primo pomeriggio di martedì hanno causato non solo grosso spavento, ma anche conseguenze da non sottovalutare. «Si invitano gli Enti in indirizzo, per le opere di competenza sia stradali, che ferroviarie, che idrauliche, di rappresentare entro e non oltre il 1° settembre i principali interventi ritenuti necessari, classificati in ordine di priorità sulla base di una valutazione di rischio e corredati da una scheda tecnica». La lettera è arrivata in Provincia alle 13,04 di lunedì, spedita digitalmente dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. La scadenza imminente ha subito messo in moto la macchina amministrativa su un tema cruciale: la cura del territorio, con una serie di priorità da indicare in maniera dettagliata in una decina di giorni. L’elenco dei «temi caldi» bergamaschi è in definizione in queste ore. Sull'argomento era intervenuto anche Matteo Rossi, presidente della Provincia di Bergamo: “Da quattro anni sollecitiamo i vari governi che si sono succeduti. Nonostante l’evidente ristrettezza dei tempi, manderemo al ministero tutti i documenti e le segnalazioni, avendo avviato già da tempo le attività di monitoraggio”. Servizio Via Mala sindaci determinati

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