UN LAVORO PER VIVERE
Nei primi cinque mesi del 2018 sono arrivate all'Inail 389 denunce di infortunio mortale con un aumento del 3,7% rispetto allo stesso periodo del 2017 (14 casi in più). I dati sono dell'Inail. Fra le province maglia nera, subito dopo Milano ci sono le nostre: Brescia e Bergamo. L'ultimo infortunio mortale sul lavoro si è proprio verificato questo venerdì a Calcinate alla Biofactory SPA: ha perso la vita un operaio di 30 anni, Alessandro Belometti che stava effettuando lavori di manutenzione su di un trituratore. Tutto ciò lascia sgomenti e increduli dicono le organizzazioni sindacali di categoria che in queste ore hanno diffuso un comunicato congiunto firmato da Angelo Chiari, Danilo Mazzola e Saverio Capuzziello rispettivamente di CGIL CISL UIL di Bergamo. La dinamica dell'infortunio non è stata ancora accertata, e attendiamo che le autorità preposte alle indagini, ed intervenute sul luogo dell’incidente, facciano quanto prima chiarezza dell’accaduto ma ribadiamo, hanno detto i tre sindacalisti che di lavoro si deve vivere, non morire! Le azioni previste dal Protocollo sulla sicurezza siglato in Prefettura lo scorso 31 gennaio, vanno al più presto messe in campo affinché siano di aiuto a far crescere la cultura della sicurezza della prevenzione e della formazione”, continuano i tre sindacalisti. “La Formazione e l’ informazione, puntuale e continua, per far crescere la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro rimangono gli strumenti indispensabili per evitare che tragedie simili si ripetano. Concetti che ha ribadito ieri anche il segretario Landini presente alla festa della CGIL in quel di Rogno.
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