ARRESTATO AL PRONTO SOCCORSO DI ALZANO
Momenti di grande apprensione al pronto soccorso dell' Ospedale di Alzano Lombardo. Un tunisino di 44 anni residente a Pradalunga voleva essere visitato da uno psichiatra. Essendo che non otteneva il riscontro voluto dall’infermiera addetta al triage, è dato in escandescenza, impugnando un pezzo di lametta da taglierino, minacciando la donna, per poi infliggersi alcune ferite, quindi si è avventato su un infermiere che si è avvicinato, bloccando di fatto per circa mezz’ora l’attività del pronto soccorso. A fare scattare le manette ai polsi dell'uomo sono stati i carabinieri di Alzano Lombardo per resistenza a pubblico ufficiale, essendo gli infermieri in quel momento in veste ufficiale. Ieri, difeso dall’avvocato Stefano Gozo, il 44enne è stato processato per direttissima. Dall'analisi dei fatti accaduti, l’uomo si è presentato in ospedale intorno alle 14 di domenica: ha chiesto di una psichiatra che lo aveva visitato un anno prima e, di fronte alle perplessità dell’addetta al triage, ha estratto una lametta di due centimetri che ha anche usato, oltre che per minacciare, per tagliarsi. Allertando i carabinieri, il personale ha bloccato l’arrivo di nuovi pazienti al pronto soccorso, in quel momento fortunatamente deserto, e ha chiuso l’accesso ai reparti. I militari lo hanno trovato ancora in sala d’attesa con la lametta, insanguinato. Una volta calmato, lo hanno convinto a lasciarsi ammanettare. A quel punto è stato medicato e sedato. «Avevo bevuto sette birre e assunto una dose di cocaina – ha spiegato ieri in aula –. Non mi sentivo bene e sono stato in ospedale per essere visto dalla psichiatra che già mi aveva fatto ricoverare una volta». Il giudice, tenuto conto di tutti i fattori, ha convalidato l’arresto per il reato più lieve di minacce, senza misure cautelari. Processo aggiornato al 10 aprile, anche per valutare un’eventuale remissione della querela da parte degli infermieri.
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