CERTI AMORI NON FINISCONO
Il pubblico delle grandi occasioni, il Comunale colorato dai tanti tifosi biancorossi presenti e un gradito ritorno, omaggiato dagli applausi dei sostenitori neroverdi in tribuna. La prima casalinga del nuovo corso Walter Venturi, regala questa domenica al Darfo un pareggio di prestigio, contro la capolista Mantova, assoluta regina del girone B. Quaresmini, dopo i punti persi con rammarico a Villa D’Almè, schiera dal primo minuto, a dare man forte al reparto offensivo, il nuovo-vecchio volto Riccardo Vaglio: suo il compito, condiviso con Lauricella, di sostenere la prima punta Christian Spampatti. Difficile arginare la corazzata di Angelo Morgia, soprattutto se l’avvio non è certamente quello pianificato in settimana. La difesa neroverde, dopo soli quattro minuti, viene infatti bucata sul primo assalto ospite. Scotto scappa, infatti, via sulla sinistra a Fattori appoggiando un rasoterra in mezzo, dove tutto solo Ferri Marini di prima, la deposita in rete. Pallone nell’incrocio, Romeda battuto e Mantova che si porta subito in vantaggio. Non poteva esserci avvio peggiore per il Darfo, che ci prova di rimessa, ma con il costante raddoppio di marcatura sui suoi attaccanti fatica a passare. I biancorossi ci riprovano, perciò, in svariate occasioni. Prima con Scotto (23’), troppo debole su Romeda, poi soprattutto quattro minuto dopo, quando il lancio dello stesso numero 9 pesca Ferri Marini in area, Romeda lo contrasta come può, l’attaccante si gira e conclude ma il suo tentativo si spegne sul palo, poi sulla successiva ribattuta di Cherubin, ci pensa un provvidenziale Concina a salvare i suoi. Primo tempo senza attimi di respiro per il Darfo che al 31’ rischia nuovamente di soccombere: straordinario Romeda ad opporsi prima alla conclusione Ferrari, poi su quelli dell’onnipresente Ferri Marini. Lo stesso attaccante classe 1990, troppo egoista, in contropiede si mangia la rete del raddoppio. Diagonale troppo angolato e pallone che sfila lungo il palo alla destra di Romeda. Troppo spreconi gli ospiti, le reti evaporano sotto la poca concretezza dei mantovani ed ecco che il secondo tempo prende una piega inaspettata. Il Darfo, prende infatti le misure alla corazzata di Morgia, il pubblico si fa sentire e al 12’ arriva il cambio che deciderà le sorti del match: fuori Lauricella, dentro Federico Peli. Il Mantova ci riprova Altinier, conclusione dal limite troppo debole per impensierire Romeda, mentre sul fronte opposto Spampatti crede in un pallone spiovuto dalle retrovie, ma il pallone resta lì, lontano dalla porta, sull’uscita di Borghetto. All’ennesima occasione sprecata da Scotto (33’) gli ospiti iniziano a preoccuparsi, tensione che si accumula in un cortocircuito quando, sei minuti più tardi, lo stesso Scotto servito da Minincleri, alza il pallone sopra Romeda improvvisando un pallonetto. L’ennesima sfida alla dea bendata, forse troppo azzardata per essere vinta, ed ecco che al 40’ la partita prende una svolta inaspettata. Discesa in mezzo al campo di Federico Peli, appoggio per Sinigaglia che lascia a Spampatti e pallone di ritorno dove, da due passi, l’ex Adrense non sbaglia. Mantova beffato proprio nel finale con il terzo centro in campionato di Federico Peli, attualmente miglior marcatore in forza al Darfo. Per i neroverdi un pareggio dal sapore speciale, raggiunto grazie alla grinta, al carattere di una squadra apparsa nelle ultime uscite del tutto rinsaldata. Un gruppo unito dentro e fuori dal campo, lo spunto è tutto lì: per dirla alla romantica “certi amori non finiscono”.
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