PRIMA IL COMO, POI IL CAMBIO
Una gara che resterà negli annali del Darfo, non tanto per il pareggio conquistato meritatamente contro il Como, quanto perché quelli contro i lariani sono stati gli ultimi novanta minuti della gestione di Gezim Sallaku. Per il patron albanese, nell’occhio del ciclone per le vicende extracalcistiche che hanno colpito lui e la sua famiglia, una decisione sofferta. Scelta che ha avuto ripercussioni anche sul parterre dirigenziale, con Spalenza, Lauricella e Quetti costretti a lasciare in vista del nuovo, imminente corso targato Walter Venturi. Che il cambiamento fosse nell’aria era ormai noto da settimane, la folta presenza in tribuna dei familiari e dei collaboratori di Sallaku, alla quale si sommano le parole dello stesso, ormai ex Presidente neroverde, lo hanno confermato ufficialmente. A partire da oggi, il Darfo sarà guidato da una cordata diretta da Walter Venturi: l’ufficialità non arriverà in tempi brevi, ma ora a lui il compito di ricomporre e guidare il Darfo verso nuovi lidi, si auspica meno burrascosi. Andiamo, però, a quanto si è visto in campo. Il tandem Bonetti-Quaresmini opta per la fisicità di Dadson per sopperire all’assenza di Forlani e i padroni di casa si fanno sentire già al 7’: discesa sulla sinistra di capitan Spampatti, il n. 9 si porta sul fondo e la mette in mezzo, dove l’accorrente Lauricella trova una volèe troppo debole per impensierire Tonti. Tre minuti più tardi, sul fronte opposto, Gentile ci prova da fuori, ma il suo destro termina abbondantemente a lato. I lariani, più esperti, non perdono occasione per battibeccare con il direttore di gara e i suoi collaboratori e al 19’ mettono paura a Romeda con la conclusione di Dell’Agnello deviata, proprio dall’estremo difensore, in corner. Due minuti più tardi, Spampatti, prova la girata su rimessa di Fattori, ma senza fortuna, mentre ancora tremano i legni del Darfo, perché al 29’ sul traversone di De Nuzzo, la spaccata di Dell’Agnello si infrange in pieno sul palo. Brividi in casa neroverde che non finiscono qui, perché l’ispirato De Nuzzo, trenta secondi più tardi, scodella dalla sinistra un altro assist, questa volta per Gabrielloni che di testa manda alto. I repentini cambi-ritmo fanno gola al Darfo, che sull’asse Peli-Lauricella-Spampatti prova a sorprendere il muro comasco, ma senza riuscirci. Proprio, Lauricella uno dei più attivi tra i suoi, a pochi secondi dall’intervallo scodella un traversone a centro area, Mondini prova la staffilata, ma alza troppo il pallone, sfera che si perde sul fondo e primo tempo che si chiude sul parziale di 0-0. La ripresa prende avvio baciata da sole, le nuvole si allontanano dal Comunale portandosi con sé però anche tutte le emozioni. Solo tante proteste, qualche tiepida occasione da ambo le parti, ma soprattutto l’ennesima discesa a perdi fiato di Lauricella, guastata dall’impreciso diagonale di Quaggiotto. A sigillare il punteggio, la conclusione defilata di Gentile che chiude la sfida del Comunale sullo 0-0. Posta divisa a metà e applausi scroscianti in direzione del terreno di gioco, per un Darfo, che sul punto di cambiare, ha dimostrato con carattere, cuore e polmoni, di poter tener testa anche al Como, finora sempre in gol e seconda forza del girone.
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