E QUINDI LA NEVE?
Ma quindi la neve? E' questa la domanda di molti. L'annunciata precipitazione di queste ore ha fatto rotta verso altri lidi, lasciando spazio ad un'altra giornata con cielo sereno e temperature al di sopra della media di questo periodo. Continua intanto l'opera di innevamento nelle stazioni sciistiche pronte a dare inizio alle settimane bianche, atipicamente contornate dal verde del paesaggio.Buoni i numeri registrati nel finesettimana scorso . Al Monte Pora si è toccata quota 3000 presenze, confortanti anche i dati a Lizzola e agli Spiazzi di Gromo. Certo è che il forte vendo non ha contribuito ad agevolare il lavoro di chi impegnato nel mettere a punto i tracciati.Crescenti anche il numero di ciaspolatori e scialpinisti protagonisti delle tante serate dedicate loro, come ormai tradizione agli Spiazzi. Stesso trend anche in Valle di Scalve. La Pista degli abeti innevata artificialmente per circa quattro chilometri, viene puntualmente utilizzata da turisti, atleti e Sci club provenienti da Montecampione, Borno e della Valle Seriana.Colere, non tutte le piste della ColereSki sono innevate. Si può sciare solo da località Polzone fino a Carbonera, grazie all’innevamento artificiale, mentre vanno lievitando le presenze al Rifugio Albani.Come da tendenza ormai consolidata in questi ultimi anni questo inizio inverno si rivela assai deficitario dal punto di vista delle precipitazioni. Le conseguenze di queste anomalie climatiche sono molteplici. Se le aree di pianura stanno facendo registrare giornate con valori eccessivi di concentrazione degli agenti inquinanti quelle di montagna guardano invece con preoccupazione alla disponibilità sempre minore delle riserve idriche. La carenza di piogge sta ormai mostrando i suoi effetti anche in alta montagna, dove l’ultima precipitazione nevosa di una certa consistenza risale alla fine di ottobre. Di quella coltre bianca, oltre un metro alle quote più elevate delle Orobie, è rimasto ben poco: solo qualche centimetro sui versanti a nord e ormai diventato ghiaccio a causa delle marcate escursioni termiche registrate tra il giorno e la notte.
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