SPACCIA PER PAGARE IL FUNERALE
Ha patteggiato ieri mattina a un anno e otto mesi di reclusione il sessantunenne incensurato di Rovetta arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti a inizio dicembre. L'uomo aveva deciso di mettersi a spacciare poiché temeva di essere gravemente ammalato, cosa fortunatamente per lui rivelatasi non vera, ma alla fine si è dovuto confrontare con la giustizia. La sentenza è stata emessa dal giudice Alessandra Chiavegatti, che gli ha anche concesso, per la mancanza di precedenti penali, il beneficio della sospensione condizionale della pena e che quindi, in mancanza di altri reati, verrà cancellata tra cinque anni. Assistito a processo dall’avvocato Fabrizio Manzari,il sessantenne era stato fermato l’1 dicembre a Rovetta dai carabinieri di Clusone: i militari erano infatti sulle sue tracce a causa di una segnalazione confidenziale e volevano verificare se effettivamente, come riferito loro, l’uomo vendesse droga. Quella mattina lo avevano intercettato e seguito da Onore a Rovetta, e quindi controllato. Lui aveva subito ammesso di avere con sé sette dosi di cocaina, oltre a 255 euro che aveva immediatamente ammesso di aver guadagnato quella stessa mattina vendendo droga. A casa sua, in una legnaia, aveva poi un sasso di cocaina del peso di 6 grammi e 1.600 euro in contanti. Arrestato, a processo aveva spiegato: «Mi avevano detto che avevo una malattia grave e mi è venuto il pensiero di trovare un modo per guadagnare un po’ di soldi e lasciarli in eredità ai familiari. Anche solo le spese del funerale». L’arresto era stato convalidato senza misure cautelari e il processo aggiornato appunto a ieri, giorno della sentenza.
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