NIL AL LAVORO ANCHE IN VALLE CAMONICA

Cantiere fermo e 100 mila euro di sanzioni per violazioni penali in materia di sicurezza sul lavoro. Non erano in regola neppure con le autorizzazioni e le assunzioni, nel cantiere, infatti, lavorava anche un operaio in nero. Sono arrivate anche in alta Valle Camonica le ispezioni dei carabinieri dell'ispettorato del lavoro di Brescia ed hanno fermato il cantiere dove alcune ditte del milanese hanno avviato i lavori per la realizzazione di un'area commerciale. Oltre ai 100 mila euro di multa – per violazioni penali – il cantiere resterà chiuso almeno finchè le ditte edili che vi lavorano non si saranno messe in regola con le autorizzazioni necessarie a proseguire i lavori, non avranno ottemperato agli obblighi di legge e assunto il lavoratore "irregolare". I controlli dei carabinieri del NIL, però, non si sono fermati qui. Quello di Sonico, infatti, è uno dei tanti controlli effettuati nei giorni scorsi contro il caporalato ed il lavoro nero. Violazioni in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e personale impiegato in nero sono stati trovati anche in case di vacanza e multiproprietà nel comune di Ponte di Legno. In tutta la provincia sono stati ispezionati ristoranti, bar, distributori di carburante, autolavaggi, spedizioni e corrieri. Nel solo mese di gennaio 2019 sono stati controllati 56 lavoratori, 12 sono risultati “in nero”. Sono state contestate ulteriori sanzioni penali ed amministrative per oltre 40 mila euro; sono state sospese tre attività imprenditoriali nei confronti di altrettante aziende. Le stesse hanno subito provveduto ad assumere lavoratori non in regolato, stipulando con gli stessi un contratto di lavoro per almeno 3 mesi, pagando i contributi a partire dalla data d’inizio del lavoro accertato e pagando le sanzioni elevate. Solo così, infatti, hanno potuto riprendere l'attività. In totale nel mese di gennaio il NIL ha effettuato 20 ispezioni in altrettante aziende bresciane. Nella bassa un imprenditore, sorvegliato a distanza con telecamere nascoste, è stato denunciato per caporalato aggravato. Sfruttava i lavoratori approfittando del loro stato di bisogno e li faceva lavorare con retribuzioni da fame.

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