LA SICUREZZA NON PUO' ESSERE RIMANDATA

Aveva solo 14 anni e all'Isiss Val Seriana, nella classe prima, c'è ancora il suo banco vuoto. La morte di Luigi Zanoletti, investito da un pullman alla stazione di Gazzaniga il 28 settembre scorso, ha portato tutti a riflettere sulla necessità di proteggere maggiormente gli studenti nel tragitto scuola e casa. Stazioni troppo affollate, pullman troppo pieni, segnaletica nel piazzale poco chiara. Sono tutti aspetti della vita quotidiana degli studenti che mettono la loro sicurezza in secondo piano. Nonostante le riflessioni, nonostante gli appelli, nonostante gli incontri, a 4 mesi di distanza da quella tragedia, nulla è cambiato. Lo scrivono in uno striscione gli studenti che questo sabato mattina hanno manifestato a Gazzaniga fuori dalla scuola. “La sicurezza non può essere rimandata”, è lo slogan della manifestazione in cui a gran voce i ragazzi chiedono l'aumento del numero delle corse, sottolineano l'affollamento delle stazioni e chiedono alle istituzioni di attivarsi con dei provvedimenti urgenti, altrimenti – dicono - “torneremo qui a protestare”. La protesta giunge a 24 ore di distanza dalla vista del presidente della Provincia di Bergamo Gianfranco Gafforelli proprio all'Isiss di Gazzaniga. Un incontro a cui ha partecipato anche il sindaco Mattia Merelli e durante il quale è stato affrontato il problema della sicurezza degli studenti. Il tema è chiaramente a cuore a genitori, insegnanti, amministratori e ai dirigenti della Sab, la società chiamata a rispondere ora di accuse importanti: sono infatti indagati l'autista per omicidio stradale e il presidente del Cda e due responsabili della sicurezza per cooperazione in omicidio colposo. La società si è seduta al tavolo in questi mesi con scuola e comune, per parlare di una riorganizzazione del piazzale della stazione e si è detta disponibile ad intervenire. Le indagini faranno chiarezza sulle responsabilità, perché quello che è successo a Luigi Zanoletti e alla sua famiglia, non doveva accadere, si doveva investire sulla sicurezza prima. Ora gli studenti sollecitano interventi urgenti, perché una tragedia simile, non si ripeta.

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