TRAGEDIA GAZZANIGA: CHIESTI 12 ANNI PER L'AUTISTA

Dodici anni di reclusione. È questa la richiesta di condanna formulata, dal pubblico ministero Giancarlo Mancusi a carico del 58enne autista dell'autobus che finì contro un altro mezzo nel piazzale dell’autostazione di Gazzaniga, il 24 settembre dell’anno scorso, provocando la morte di Luigi Zanoletti, studente di 14 anni, e il ferimento di altri due ragazzi, Paolo Marzupio, allora sedicenne, e Simone Bigoni, che all’epoca aveva 14 anni, tutti studenti all'Isiss Valle Seriana. L'istanza, in rito abbreviato è stata formulata durante l’udienza preliminare davanti al giudice Massimiliano Magliacani. Secondo l’accusa, l'autista accusato di omicidio colposo, avrebbe causato la tregedia per imprudenza e negligenza, immettendosi sul piazzale della stazione degli autobus a velocità sostenuta, senza prestare attenzione e concedere la dovuta precedenza. Gli avvocati della difesa hanno insistito sulle gravi omissioni da parte di Sab in relazione alla segnaletica e alla gestione dell’area dell’incidente. Il pm ha poi formulato tre richieste di rinvio a giudizio nei confronti di altrettanti vertici della Sab, a loro volta accusati di cooperazione in omicidio colposo: si tratta del presidente del Cda, del datore di lavoro dell’autista nonché tra i redattori del Piano di valutazione rischi dell’azienda e del responsabile del Servizio di prevenzione e protezione della società. I tre, stando al pm, avrebbero omesso di «adottare e attuare – efficacemente e preventivamente – misure e modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire il reato». I legali degli indagati dell’azienda hanno presentato le posizioni dei propri assistiti e ribadito che la tragedia avvenuta a Gazzaniga sia stata un episodio non imputabile a una responsabilità dei dirigenti della stessa.

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