BLOCCATO DOPO IL FURTO AD ALBINO

E' andata male a un diciannovenne originario del Burkina Faso, residente con la famiglia a Seriate. Il giovane, dopo aver trovato la porta aperta, si era introdotto nello spogliatoio dell’oratorio di Bondo Petello di Albino, impossessandosi di tre cellulari e altrettanti portafogli. Poco dopo l'amara sorpresa per i giovani calciatori, che scoperto il furto attivavano le ricerche che grazie ad un referente della società, permettevano di individuare e bloccare il malvivente, in attesa dell’arrivo dei carabinieri di Fiorano al Serio. Ieri il giovane, assistito dall’avvocato Lorenzo Mele, è stato processato per direttissima davanti alla giudice Alessandra Chiavegatti. Tutto è avvenuto intorno alle 20 di giovedì, mentre un gruppo di calciatori si stava allenando al campo sportivo dell’oratorio parrocchiale di Bondo Petello. Quando i giovani sono rientrati nello spogliatoio al termine dell’allenamento, tre di loro si sono resi conto di quanto accaduto. Proprio in quel frangente è arrivato anche un referente della società che, saputo del furto, ha spiegato di aver incrociato poco prima il diciannovenne, su cui si sono concentrati i sospetti. Subito sia lui che i ragazzi, aiutati anche da un automobilista, si sono divisi nelle ricerche, bloccando il giovane alla fermata dell’autobus. I telefoni sono stati subito recuperati e anche due portafogli; il terzo poco dopo. A quel punto è stato arrestato per furto aggravato. Ieri in aula ha ammesso e il giudice ha convalidato l’arresto. Il 19enne incensurato (ha un procedimento pendente per un fatto commesso da minorenne), applicandogli l’obbligo di firma tre volte a settimana. Il processo, su richiesta della difesa, è stato quindi aggiornato al 24 giugno.

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