LA FELTRI CHIEDE LA CASSA INTEGRAZIONE
Si prospettano tempi lunghi per la bonifica e il ritorno alla normalità della Feltri di Marone. L'azienda tessile distrutta da un incendio divampato venerdì scorso è ora alle prese con la necessità di riaprire al più presto la produzione e di salvaguardare l'occupazione. L'azienda infatti dà da lavoro a circa 150 dipendenti e un'altra realtà maronese lavora con la Feltri e in tutto le persone coinvolte sono circa 200 persone. Per salvaguardare i posti di lavoro questo martedì 23 aprile si è svolto un incontro tra proprietà e sindacati per attivare la procedura di cassa integrazione e altre soluzioni potrebbero emergere nel tavolo convocato dalla Prefettura per questo venerdì, che riunirà azienda, sindacati, sindaco di Marone e presidente della Provincia di Brescia, proprio con l'obiettivo di salvaguardare i posti di lavoro. L'amministrazione comunale ha inoltre messo a disposizione gli spazi del Municipio per l'azienda visto che la struttura è stata dichiarata inagibile. L'emergenza ambientale è rientrata dopo che le analisi dell'Arpa hanno escluso contaminazioni per aria e acqua anche grazie al by pass realizzato circa un anno e mezzo fadal Comune per fare in modo che le acque meteoriche nei pressi della Feltri non venissero convogliate a lago ma nel collettore fognario. Ora resta da risolvere il problema della chiusura della linea ferroviaria Brescia Iseo Edolo nel tratto di Marone, dove c'è il timore che un muro pericolante esterno alla fabbrica possa crollare sui binari e restano da stabilire le cause del rogo. Anche questo mercoledì mattina c'è stato un nuovo sopralluogo della polizia giudiziaria con il responsabile dei vigili del fuoco e appena ci sarà il via libera, la proprietà conta di affidare le opere di bonifiche e demolizione della parte pericolante e ritornare così al più presto alla normalità.
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