L'ORGOGLIO ALPINO SFILA PER MILANO

Gli alpini anche quest'anno sono riusciti a scaldare il cuore di tutti, alpini e non, e a rallegrare con la loro presenza la città che li ospita. L'accoglienza nel capoluogo milanese, inizialmente freddina, si è scaldata di ora in ora. Perché è questa la magia degli alpini che, celebrazione dopo celebrazione, hanno saputo portare di nuovo tra la gente e nel presente i valori del passato, ricordardo la guerra e i caduti senza smettere mai di onorare la penna nera che portano sul cappello che per loro significa onore, solidarietà, aiuto verso il prossimo e verso la loro comunità. L'alpino è tutto questo e molto altro ancora e per capirlo è necessario immergersi nell'atmosfera delle adunate che, proprio come la 92esima che a Milano ha celebrato anche i 100 anni dell'Ana, riassumono tutto ciò che gli alpini, con e senza divisa rappresentano, facendo sentire tutti un po' alpini e trasmettendo quel sentimento di alpinità di cui la società ha tanto bisogno. L'adunata è sempre stata l'occasione per celebrare le glorie dei reggimenti alpini ma soprattutto per ritrovarsi, per gettare nuove basi per un futuro libero dalla guerra, per rinnovare l'impegno nei confronti delle future generazioni e nei confronti della società. Lo hanno fatto anche quest'anno e con loro le molte penne nere delle nostre valli che hanno portato in città lo spirito della gente di montagna, riassunto nella parola alpino: gente tenace, abituata al duro lavoro e al sacrificio, orgogliosa delle proprie tradizioni e della propria autonomia, sempre pronta alla solidarietà.

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