IL CAI PIANGE RENZO VIGAN0'

Dolore e incredulità nel mondo alpinistico lombardo, comasco e lecchese, ma anche in Vallecamonica per la morte drammatica di Renzo Viganò, 37enne istruttore di alpinismo del Cai di Cantù, operaio metalmeccanico in una ditta di Bregnano. La disgrazia ieri mattina poco dopo le 6.00 quando Renzo, con gli amici Davide e Luigino, di 28 e 53 anni, era partito dal Rifugio Baita Iseo a 1350 metri di quota, praticamente all'attacco ella via Cassin, stava accingendosi alla salita lungo lo spigolo omonimo che porta alla cima Bacchetta a 2.459 metri. Percorsi gli ultimi metri di sentiero per avvicinarsi alla roccia, Renzo è improvvisamente scivolato sull'erba bagnata di rugiada, cadendo senza possibilità di fermarsi per almeno 100 metri, sbattendo violentemente contro le rocce e rimanendo esanime al suolo. Gli amici hanno capito subito la gravità della situazione: hanno allertato il 112 che ha inviato sul posto l'elicottero del 118 da Brescia; il tecnico di soccorso alpino bordo con il medico sono stati calati con il verricello sul luogo della disgrazia. Ma è stato subito chiaro che Renzo era morto. Quindi la salma è stata trasferita all'Ospedale di Esine dove in mattinata è stata restituita alla famiglia, papà, mamma e sorella. I tre erano partiti domenica pomeriggio da Cantù e avevano raggiunto il Baita Iseo, dove avevano raccontato ai gestori Gloria e Mario l'itinerario che intendevano fare, partendo presto al mattino. Infatti, dopo la colazione alle 5.00 erano partiti di buon passo, ma poco dopo è accaduto l'irreparabile. Con la morte di RenzoViganò sono salite a 14 le vittime in un anno e mezzo sulle montagne bresciane. L’ultima tragedia è avvenuta l'11 agosto dove Dante Steffanoni, 65 anni di Borgonato, è morto sul monte Aviolo.

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