MISTERIOSO INCONTRO TRA BOSSETTI E MARINI
Denuncia contro ingnoti è quanto fatto da un consulente informatico della Procura di Brescia, il quale sostiene che qualcuno si è presentato a suo nome nel carcere di Bollate, nel Milanese, e ha parlato con Massimo Bossetti. L'uomo Spacciandosi per «Cesare Marini, consulente della Procura di Brescia» avrebbe avuto un colloquio con il muratore e avrebbe proposto a Bossetti, condannato all’ergastolo per il delitto di Yara Gambirasio, una nuova linea difensiva con possibili nuovi sviluppi sul fronte del Dna. Il vero Cesare Marini – come ha riportato sul Giornale di Brescia nell’edizione di ieri – ha sporto denuncia ai carabinieri ed è stata aperta un’inchiesta per capire come la persona misteriosa possa essere entrata in carcere con una falsa identità. Alla notizia ha fatto seguito una nota del ministero della Giustizia, con cui l’incontro tra Bossetti e l’uomo che si sarebbe qualificato come il conslente bresciano, non sarebbe mai avvenuto. «Nessun incontro, nessun colloquio, fra il detenuto Massimo Bossetti e una persona che, a detta dello stesso detenuto, si sarebbe qualificata come perito informatico del Tribunale di Brescia. Dopo minuziose verifiche e accertamenti svolti all’interno della Casa di Reclusione di Bollate la vicenda, risulterebbe priva di fondamento». Lo precisa in una nota il ministero della Giustizia. Alla smentita del ministero è seguita una dichiarazione rilasciata all’Ansa dall’avvocato di Bossetti, Claudio Salvagni: «L’incontro in carcere tra Massimo Bossetti e una persona che si è presentata come Cesare Marini consulente della procura di Brescia è avvenuto. Tecnicamente non si è svolto in sala colloqui, ma nella sala d’attesa, nel corridoio che porta alla sala colloqui» precisa l’avvocato di Bossetti, che ora chiede verità. «A questo punto vogliamo sapere anche noi chi era la persona che ha detto a Bossetti di avere novità importanti sul suo caso».
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