“BOSSETTI HA GLI OCCHI DI MIO FRATELLO”

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Marco Tullio Giordana regista del film Yara, in testa alla classifica dei più visti su Netflix, descrive le scelte fatte per la ricostruzione dell’indagine che ha portato a trovare prima il profilo genetico dell’assassino, Ignoto 1, e poi all’inchiesta a tappeto con l’individuazione di Massimo Bossetti. Giordana precisa di aver scelto un approccio preciso: leggere tutte le carte, prepararsi in maniera meticolosa, fornire allo spettatore una lettura di una vicenda complessa e dolorosa ma evitando “il voyeurismo, implicito nei casi giudiziari”. Sul fronte opposto, il legale di Massimo Bossetti, Claudio Salvagni, non ha gradito: “Non siamo stati consultati dal regista, un errore viste le mancanze del film, ci sono gravi inesattezze”. Critiche anche da parte dei legali della Famiglia Gambirasio: “abbiamo saputo a cose fatte”. E mentre Massimo Bossetti condannato all’ergastolo, dal carcere di Bollate si professa innocente, chiedendo una nuova perizia sul Dna e sui reperti, Vittoria, sorella di Giuseppe Guerinoni, padre di Massimo, nato da una relazione extraconiugale con Ester Arzuffi, racconta ai nostri microfoni, di essere sempre stata all’oscuro dei fatti, aggiungendo: “gli occhi di Massimo sembrano quelli di mio fratello”.

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