YARA: I REPERTI IN AULA IL 20 NOVEMBRE

Un traguardo importante, che potrebbe dare una svolta sul caso di Yara Gambirasio. Per la prima volta gli abiti della giovane e quanto conservato in uno scatolone con all’interno i reperti sull'omicidio di Brembate, potranno vedere la luce in un'aula di giustizia e forse restituire speranze a Massimo Bossetti, condannato all'ergastolo in via definitiva per l'omicidio della 13enne. Una speranza che l’ex carpentiere di Mapello, insegue da anni. Il prossimo 20 novembre infatti, è fissata nell'aula dell'Assise di Bergamo, un'udienza di "ostensione" dei reperti, davanti alla corte presieduta dal giudice Donatella Nava che impartirà le prescrizioni del caso. In quell’occasione, Claudio Salvagni e Paolo Camporini, legali di Bossetti, potranno visionare anche i leggings neri e gli slip su cui è stata trovata la traccia genetica mista, della vittima e dell'allora Ignoto 1, che come ormai risaputo è considerata la prova regina contro Bossetti. Molto attesa anche la visione, salvo sorprese, delle tanto discusse 54 provette di Dna trasferite da un frigorifero dell'ospedale San Raffaele di Milano all'Ufficio corpo di reati del tribunale di Bergamo, tanto che la procura di Venezia ha indagato il pubblico ministero Letizia Ruggeri per frode processuale. La rimozione e riapposizione dei sigilli sono affidate a un carabiniere e un poliziotto, sotto gli occhi di Bossetti, dei suoi legali, dell'avvocato di famiglia della giovane ginnasta e del pubblico ministero, che avranno modo di vedere la felpa che Yara indossava il 26 novembre 2010, giorno della scomparsa, al giubbotto che aveva nel campo di Chignolo d'Isola dove è stata trovata senza vita tre mesi dopo. In aula e assolutamente vietata la possibilità di scattare foto, l'udienza sarà videoregistrata. Il prossimo obiettivo, dopo ”l’apertura” del 20 novembre, è quello di poter mettere mano per la prima volta, ai reperti alla ricerca di una traccia utile a Bossetti, attraverso la quale poter partire per tentare la revisione del processo. Appresa la notizia in carcere a Bollate, Massimo Bossetti ha manifestato la piena soddisfazione ai suoi legali in visita alla struttura.

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