CASO YARA: IL 13 MAGGIO LA VISIONE DEI REPERTI
Il 13 maggio gli avvocati difensori di Massimo Bossetti visioneranno le prove relative al rapimento e alla morte di Yara Gambirasio, la 13enne di Brembate Sopra trovata senza vita in un campo a Chignolo d’Isola. nel 2011. I legali di Bossetti, condannato in via definitiva all’ergastolo, non potranno però analizzare i reperti. La 13enne di Brembate Sopra, ricordiamo, era scomparsa davanti alla palestra che frequentava, il 26 novembre del 2010. L'udienza era stata fissata per il 20 novembre 2023 ma slittò dopo l'ennesimo ricorso in Cassazione, respinto, per analizzare e non solo visionare il materiale. Ma le cose non cambiarono: i difensori di Massimo Bossetti potranno soltanto vedere i reperti dell'indagine. Il 20 novembre 2023 era tutto pronto, a Bergamo, davanti alla Corte d’assise della presidente Donatella Nava. Un carabiniere e un poliziotto avrebbero portato in aula gli indumenti indossati dalla tredicenne di Brembate Sopra quando venne uccisa il 26 novembre 2010, e le provette con i resti del Dna che incastrò il muratore di Mapello condannato in via definitiva all'ergastolo. L’udienza era però slittata dopo l’ennesimo ricorso in Cassazione degli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini che chiedevano quello che chiedono da anni, cioè poter andare oltre la mera visione dei reperti dell'indagine confiscati e poterli analizzare. Ma i giudici supremi hanno ritenuto inammissibile il ricorso. Il verdetto è definitivo dal 12 ottobre 2018, Bossetti è detenuto nel carcere di Bollate, Milano, dove lavora assemblando pezzi di macchinari.
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