TSN, UNA STORIA TRAVAGLIATA

La storia della centrale del teleriscaldamento di Sellero, che oggi è gestita da Energy Wood, società che ha inviato agli utenti la lettera che li invita a trovare un altro fornitore di energia termica perché entro fine anno la centrale chiuderà, risale al 1998 quando il Comune di Sellero, che entrò a fare parte come socio al 50% della società TSN Srl, sottopose il progetto alla Regione, che lo approvò con un contributo di più di 2 milioni di euro di fondi pubblici. Il costo dei lavori dell'intera centrale e opere connesse fu di circa 10 mln di euro. L'esercizio dal 2004 in poi ha sempre chiuso in perdita e ha visto negli anni diversi aumenti di capitale con una sempre maggiore partecipazione privata a discapito della parte pubblica rappresentata dal Comune che nel 2007 avrebbe acceso un mutuo di 200 mila euro per la ricapitalizzazione e la cui presenza societaria dopo la trasformazione in Spa della società scese al 10% circa, salvo restando la possibilità di scegliere il presidente del consiglio di amministrazione. La centrale, nata per produrre energia termica dalla filiera bosco legna, negli anni è stata oggetto di polemiche legate all'eventualità di bruciare anche rifiuti non pericolosi, come rifiuti vegetali e scarti biodegradabili. La parte privata, rappresentata da Artemide Energia dal 2007 in poi ha preso il controllo della società e il pubblico è stato delegato ad un ruolo di controllo fino ad uscire completamente da Tsn. Ma è nel 2015, dopo diversi passaggi societari, che la situazione, secondo il segretario della Sezione Lega Nord Capo di Ponte Severino Damiolini che sulla questione è sempre stato vigile- si è fatta preoccupante quando nel 2015 la società Engie aveva ceduto la FRAVT ( società “sorella” di TSN alla quale facevano capo le centrali a biomassa di Collio e Marmentino) allo stesso gruppo che ha poi rilevato anche TSN e che, nel dicembre scorso, in pieno inverno, ha lasciato al freddo e senza alcun preavviso, gli utenti del teleriscaldamento prodotto dalla centrale a biomasse di Collio. Il sindaco Giampiero Bressanelli, che è stato in passato presidente della Tsn, invece non si aspettava che la centrale chiudesse e lasciasse senza riscaldamento i cittadini e anche diversi edifici pubblici tra cui le scuole e si è attivato con il sindaco di Cedegolo per aiutare i cittadini a passare in tempi rapidi dal teleriscaldamento alla rete metano, per fortuna già presente in zona, con Valle Camonica Servizi Vendite che ha messo a disposizione sportelli informativi presso e agevolazioni per i cittadini che dovranno sostenere i costi dell'allacciamento oltre a quelli di una nuova caldaia. Dal canto suo la minoranza, rappresentata da Sellero Futura, il gruppo che ha perso le elezioni per soli due voti di scarto, intende non lasciare cadere le eventuali responsabilità politico-amministrative degli amministratori e nello specifico del sindaco, nella storica malagestione della società. Non possiamo definirci pienamente soddisfatti degli accordi raggiunti – afferma in un comunicato stampa il gruppo per voce Matteo Pelucchetti - “i costi, seppur in parte rateizzati, si ripercuoteranno pesantemente e in breve tempo sui cittadini.”

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