BUON ANNO

Nasce con colori scoppiettanti e rumori assordanti, carico di speranza e di aspettative. Il primo giorno dell'anno è come lo stupre, ma a guardarlo bene non è altro che un giorno come gli altri. Eppure lo distinguiamo dagli altri come disse Neruda in una sua nota poesia: gli adorniamo la fronte con un nastro, gli posiamo sul collo sonagli colorati, e a mezzanotte lo andiamo a ricevere come se fosse un esploratore che scende da una stella. Come il pane assomiglia al pane di ieri, come un anello a tutti gli anelli… La terra accoglierà questo giorno dorato, grigio, celeste, lo dispiegherà in colline lo bagnerà con frecce di trasparente pioggia e poi lo avvolgerà nell’ombra. Eppure piccola porta della speranza, nuovo giorno dell’anno, sebbene tu sia uguale agli altri come i pani a ogni altro pane, ci prepariamo a viverti in altro modo, ci prepariamo a mangiare, a fiorire, a sperare. Perché la speranza, ha detto il presidente della Repubblica facendo sue le parole di Luca Paritano, primo astronauta italiano al comando della stazione spaziale internazionale, la speranza sta nella possibilità di avere sempre qualcosa da raggiungere.

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