“NON CI SONO ALTERNATIVE A TRENORD”

Il contratto in essere per il servizio ferroviario, assegnato a Trenord, scadrà alla fine del 2020 e la Regione punta ad un affidamento diretto del servizio. Il percorso per definire un nuovo contratto è stato avviato in seguito alla delibera approvata dalla giunta regionale su proposta dell'assessore ai trasporti e mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi. La Regione punta ad un affidamento diretto per il periodo 2021-2030 a condizioni migliori delle attuali e avrà un anno di tempo o per definire nei minimi dettagli ogni aspetto del nuovo contratto, costruendo una cornice in grado di tutelare il più possibile i viaggiatori. L'affidamento diretto deriva dal fatto che – afferma l'assessore Terzi - “non esistono in Italia soggetti sufficientemente strutturati in grado di subentrare a Trenord nella gestione di un servizio complesso come quello lombardo, nemmeno nell'ipotetico caso di una suddivisione in lotti. Nemmeno Trenitalia potrebbe partecipare in quanto strettamente legata a Trenord di cui possiede il 50%. Non è nemmeno certo che vi siano imprese ferroviarie estere concretamente interessate”. Se nel 2019, secondo l'assessore Terzi, si è verificato un miglioramento del servizio, rispetto al 2018, è anche vero che i disagi sono ancora molti e che il servizio può essere migliorato ulteriormente anzi del 2020 la Regione si aspetta un salto di qualità. La Regione ha investito 1,6 miliardi di euro per i 176 treni nuovi che, a partire da gennaio, hanno iniziato a svecchiare la flotta di derivazione statale. Arriveranno un paio al mese con priorità delle linee più frequentate ed obsolete. La Lombardia – ricorda l'assessore Terzi -sconta anni di mancati investimenti da parte dello Stato centrale, che gestisce la quasi totalità della rete attraverso Rfi e possiede la metà di Trenord attraverso Trenitalia. Anche quest'ultima non avrà più alibi, chiarisce l'assessore ai trasporti secondo cui sui problemi degli ultimi mesi hanno inciso in modo particolare le inefficienze di Rfi. Ribalta le responsabilità sulla Regione invece il Movimento 5 stelle che ricorda che al Governo sta facendo la sua parte con un investimento nel medio periodo di circa 14 miliardi di euro per potenziare la Rete Ferroviaria presente in Lombardia e che sollecita un maggior controllo da parte della Regione su Trenord mentre il pd in consiglio regionale promette battaglia per organizzare l’offerta del servizio ferroviario, con nuovi indirizzi e nuove modalità di assegnazione. A proposti di disservizi, legati a Trenord, questo giovedì alcuni viaggiatori del Sebino e della Valcamonica sono rimasti a piedi, per via di alcune corse soppresse, quella delle 5.35 in partenza da Iseo verso la valle e quella in partenza da Edolo alle 7.54 verso il Sebino. La motivazione sarebbe da ricondursi all'assenza di personale, come spiegato da Trenord. Immediato il commento di Legambiente con il portavoce del Sebino Dario Balotta, esponente di Euroa verde, che punta il dito contro conferma una situazione di caos e disorganizzazione dell’azienda che ha portato alle ripetute proteste dei pendolari e che davanti alla quale, puntare ancora su Trenord, sarebbe un controsenso.

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