MONSIGNOR RUDELLI NUNZIO IN ZIMBABWE

Lo Zimbabwe sarà a giorni è la nuova «casa» del nunzio bergamasco, monsignor Paolo Rudelli originario di Gandino. Ieri è pervenuta la nomina ufficiale di Papa Francesco, a seguito del gradimento espresso dal governo del Paese africano. Monsignor Rudelli al quale spetta pure il titolo di arcivescovo titolare di Mesembria, già appartenuto ad Angelo Giuseppe Roncalli, il futuro San Giovanni XXIII, e al cardinale Loris Francesco Capovilla, si recherà nello Zimbabwe probabilmente nella prima decade di febbraio. Raggiunto al telefono, il nunzio ha espresso parole di gratitudine verso Papa Francesco. “È un grande onore, oltre che un grande impegno rappresentare il Papa nella Chiesa dello Zimbabwe e presso il governo - ha detto -. Sono lieto di scoprire questo Paese, che ha una Chiesa che può sembrare giovane, ma comunque vivace”. Nel Paese la religione più seguita è quella protestante (63%), mentre i cattolici sono stimati attorno al 17%, gli animisti all’11%, i musulmani all’1%, mentre il 7% dei cittadini non sono religiosi o sono atei. In queste settimane il Paese si trova di fronte a nuove emergenze. Dopo le inondazioni della scorsa primavera, per le quali è intervenuto anche Papa Francesco con una serie di aiuti per Mozambico, Zimbabwe e Malawi, ora la gente deve fare i conti con una grave siccità dovuta al ritardo della stagione delle piogge. Nello stesso tempo la penuria di precipitazioni ha messo in pericolo la vita di animali selvatici che vivono in parchi e aree di conservazione. Non mancano purtroppo tensioni sociali. Una missione internazionale per il nuovo Nunzio dopo quelle diplomatiche per la Santa Sede presso la Nunziatura apostolica in Ecuador (2001- 2003) e in Polonia (2003-2006) e alla Segreteria di Stato (2010-2014). Dal 2009 al 2014 è stato economo della Pontificia accademia ecclesiastica (2009-2014) e infine Osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa a Strasburgo.

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