È DISASTRO IN VALLE SERIANA

“É una situazione disastrosa”. Bastano poche parole per raccontare quanto sta accadendo in Valle Seriana. Operatori sanitari che lavorano ininterrottamente, sabato e domenica compresi, sotto pressione, nei comuni dove si registrano numeri enormi di decessi e contagi. Muoiono persone a noi vicine, genitori di amici, conoscenti, ma si ammalano anche 30- 40-50enni, senza patologie. Tutti siamo a rischio. Un dramma che non ha risparmiato Diego Bianco, 46 anni, tecnico del 118, morto a causa di una crisi respiratoria legata al Coronavirus. Era rimasto impegnato fino all’ultimo, con la consueta passione che contraddistingueva il suo lavoro al servizio degli altri. Una notizia che ha lasciato senza parole i colleghi della centrale operativa Soreu e di tutti quelli che sono stati al suo fianco sulle strade in oltre 20 anni di servizio. Originario di Seriate, abitava a Montello, lascia nel dolore la moglie e il figlio. Critiche e ormai note le difficoltà nelle strutture ospedaliere sono note. Operatori senza protezioni: le mascherine non ci sono, i sovracamici monouso in realtà vengono utilizzati più volte per lo stesso paziente, con la precauzione di lasciarlo in casa sua. Il dramma è che non si trova l’ossigeno. In farmacia le bombole non ci sono più. Una situazione davvero, davvero al collasso. In questo dramma, c’è il ruolo delicato delle onoranze funebri e dei lavoratori del settore. Perché al dolore umano, un dolore che attraversa famiglie e comunità intere, si aggiungono i rischi per la salute degli operatori, con la carenza di dispositivi di protezione individuale e la forte pressione di richieste. Il sindaco di Alzano Lombardo Camillo Bertocchi, che ogni sera posta sulla pagina Facebook un messaggio per informare e rassicurare i suoi concittadini, nel descrivere la situazione, ha spiegato che nel territorio comunale, a martedì, c’erano 23 salme in attesa di sepoltura, di cui una ventina nella camera mortuaria del locale ospedale. “Non so quante ce ne siano nelle sale del commiato e nelle camere mortuarie del territorio”, aggiunge il primo cittadino. “Con il Centro Operativo Comunale, il Coc, abbiamo istituito una centrale di acquisto non solo per l’ossigeno, ma per tutto quanto serve, in particolare ai medici di famiglia e agli operatori che si recano a casa dei malati per proteggersi”.

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