OSPEDALI, ARRIVANO GLI AIUTI
La sanità lombarda sta facendo miracoli. E' riuscita a riorganizzarsi in tempi record, ricavando ovunque fosse possibile nuovi posti di terapia intensiva, dedicando alcuni ospedali all'emergenza coronavirus spostando i pazienti in altri ospedali e facendo squadra con il sistema delle strutture private e delle Rsa. Il sistema quindi tiene, nonostante il contagio ancora non si fermi, anche se alcuni ospedali, come quello di Bergamo, sono al collasso. Ed è per questo che al Papa Giovanni sono stati inviati 27 medici e 7 infermieri dell'esercito. Gli aiuti arrivano anche da fuori: una Ong americana da questo martedì allestirà all'ospedale di Cremona un ospedale da campo con 60 posti di cui 8 di terapia intensiva. A fare la differenza sarà l'ospedale che verrà allestito in 8 giorni, non appena sarà stato reperito personale e strumentazione, al Polo Fieristico di Milano dove troveranno posto 500 posti letto. In aiuto alla sanità lombarda sono arrivati anche medici dalla Cina e da altre parti del mondo mentre Regione Lombardia continua a reclutare personale, 1020 le persone selezionate grazie all'appello lanciato dall'ente e grazie alla collaborazione con le università gli specializzandi entrano subito al lavoro. Acquistati 4 mln di mascherine, per rifornire tutto il personale medico negli ospedali e i medici di medicina generale e anche i lavoratori nelle Rsa e nei servizi sanitari e socio assistenziali. Mentre la preoccupazione di tutti riguarda Milano città, dove si teme il picco e dove i contagiati restano contenuti, 813 ad oggi, è la provincia di Bergamo quella su cui gli occhi di tutti dovrebbero essere puntati, anche se dei numeri bergamaschi si parla poco perché chi non vive in provincia di Bergamo non ha una percezione reale del problema. Se in Italia ci sono quasi 25 mila contagi, più di 3400 sono solo in provincia di Bergamo dove la gente sfoga sui social network la propria frustrazione: troppi i decessi tanto che le chiese si preparano ad ospitare le salme dei defunti. Segue la provincia di Brescia con più di 2400 contagi dove la Prefettura ha fatto ai parroci la stessa richiesta di aprire le chiese alle salme. Ma i numeri ormai è chiaro a tutti che sono relativi. Per avere una percezione vera della diffusione del virus non basta avere il numero dei tamponi positivi, ma bisognerebbe entrare nelle case dove chi non ha una crisi respiratoria grave non viene registrato e nemmeno sottoposto a tampone.
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