UN PROGETTO PER RIAPRIRE

Riduzione della carreggiata da 10 a 8 metri e 50, rifacimento dei cordoli con l’installazione di barriere, rinforzo dei setti laterali e delle selle, nuovo sistema di raccolta e smaltimento delle acque piovane e una serie di ripristini con materiali ad alte prestazioni. E' pronto per il progetto che permetterà – non prima di fine 2021 – di riaprire anche ai trasporti eccezionali il ponte di Cividate Camuno sulla strada provinciale 345 delle Tre Valli chiuso al traffico pesante da circa 3 anni in seguito ad un degrado che aveva portato ad una caduta di calcinacci sulla pista ciclo pedonale che vi scorre sotto. La gara d'appalto – il costo dell'opera si aggira attorno al milione e 400 mila euro – dovrebbe essere bandita entro l'estate, i lavori potrebbero partire entro fine anno. Serviranno circa 52 settimane per completarli. Durante i quali il traffico scorrerà a senso unico alternato. Solo nelle ultime 10 settimane sarà necessario chiudere completamente il transito. Il progetto è stato presentato questo martedì durante una conferenza stampa on line, da Provincia di Brescia e Centro Padane, la società - al 100 per cento pubblica - che gestisce per conto di Palazzo Broletto diversi interventi sul territorio bresciano. Erano presenti, tra gli altri, il presidente Samuele Alghisi, Antonio Bazzani (consigliere delegato alle strade e ai trasporti eccezionali), Giampiero Bressanelli (Rapporti fra la Provincia, le Comunità Montane) e il presidente di Centro Padane Fabrizio Scuri. Erano in collegamento anche i sindaci di Cividate Camuno e Piancogno Cirillo Ballardini e Francesco Sangalli, il consigliere regionale Francesco Ghiroldi, il presidente della Comunità Montana Alessandro Bonomelli. A questo progetto si arriva dopo una serie di analisi e verifiche statiche – che sono proseguite anche durante l'emergenza Covid nei mesi scorsi – e che hanno messo in evidenza un degrado generale della struttura con distacchi, ossidazione delle armature e dei giunti. Questo tratto di strada, svincolo della 42 è strategica perché porta alla zona industriale di Cividate Camuno dove ha sede un importante comparto delle forge. Per questa ragione il ponte deve essere in grado di sopportare carichi eccezionali (ne passano almeno 600 all'anno). Il progetto è stato seguito dagli ingegneri Francesco Cantoni e Guido Mori.

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