IL SEBINO HA PERSO IL SUO CANTORE
Si è spento all'età di 84 anni per cause naturali a New York Christo Vladimirov Javacheff, conosciuto da tutti come Christo. Nel 2016 aveva attirato 1.500.000 visitatori sulla sua opera, The Floating Piers, nelle acque del Lago d’Iseo. Christo era nato il 13 giugno 1935 a Gabrovo in Bulgaria e aveva lasciato la sua terra nel 1957 fuggendo a Vienna per poi trasferirsi a Ginevra. Nel 1958 era andato a Parigi, dove aveva incontrato Jeanne-Claude Denat de Guillebon, divenuta non solo sua moglie, ma anche compagna di vita nella creazione di opere d’arte ambientali monumentali. Jeanne-Claude morì il 18 novembre 2009. Considerati tra i maggiori rappresentanti della Land Art, Christo e Jeanne-Claude sono stati gli autori di tante opere sorprendenti, realizzate in tutto il mondo, indimenticabili come al Central Park nel febbraio del 2005, a Tokyo e a Los Angeles, poi ancora in Giappone e di nuovo in California, a Parigi e a Berlino. Tante le maxi installazioni che hanno acceso l’ambiente in cui sono state collocate dando un volto e un ricordo nuovo nella storia dell’arte così come è accaduto al lago d’Iseo, dove Christo ha allestito dal 18 giugno al 3 luglio “The Floating Piers”, le pietre galleggianti, che hanno consentito ad oltre un milione e mezzo di persone di vivere un'avventura unica. E, per la prima volta – e forse unica per sempre – agli isolani di tornare a casa a piedi. Al mondo non esistono opere monumentali di Christo perché tutte scompaiono quando sono finite e rimangono solo gli schizzi che hanno raggiunto prezzi stratosferici nelle case d’asta. «The Floating Piers», la passerella realizzata dall’artista sul lago d’Iseo, è stato l’evento espositivo più visitato nel 2016 in Italia, dove si è potuto camminare sui pontili galleggianti da Sulzano a Monte Isola e da lì all’isoletta di San Paolo. Un’opera d’arte temporanea, interamente finanziata dall’autore e costata circa 18 milioni di euro, ampiamente ripagati dal ricavato della vendita dei bozzetti e delle pietre galleggianti. L’idea della passerella era nata cinquant’anni prima, ma non era mai stata realizzata. Prima a Buenos Aires, alle foci del Rio de la Plata, poi nella baia di Tokyo: per due volte erano state negate le autorizzazioni, che sul lago d’Iseo, invece, sono state concesse. The Floating Piers era composta da 200.000 blocchi di polietilene, alti 35 centimetri, per una lunghezza totale di 4.500 metri. Per unire tra loro i tessuti, ci sono voluti 330 chilometri di filo e l’opera d’arte non era costituita soltanto dalla passerella in sé, ma comprendeva il territorio circostante: ne erano parte l’acqua, gli alberi, le case di Monte Isola e Sulzano. Giallo dalia il colore scelto per il tessuto, molto sensibile all’umidità dell’aria. Al mattino diventava arancio, poi, rapidamente, si trasformava in un giallo dorato e riflettente. L'iniziativa ha consentito al Sebino di essere visto in tutto il mondo con milioni di “Like” ottenuti dai social media e visualizzazioni incalcolabili che hanno fornito un'immagine del lago d'Iseo come nessuna altra campagna mediatica avrebbe potuto fare. Le amministrazioni comunali, le province di Brescia e Bergamo, la Lombardia, l'Italia del turismo ed il mondo dell'arte riconoscono a Christo la genialità di aver saputo trasformare luoghi simbolo in luoghi di appartenenza a tutti, grazie alla sua capacità di renderli magici e allo stesso tempo fruibili nel quotidiano.
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