ATTESA PER LA SORTE DI PURITANI
E' attesa per le prossime ore la decisione del GIP in merito alla sorte di Bettino Puritani il 53enne di Esine che lunedì notte ha ucciso a roncolate il suo amico e convivente, il 59enne di Darfo Vincenzo Arrigo che presso l'abitazione del Puritani in via Mazzini a Esine stava scontando gli arresti domiciliari per violenza domestica. Per la verità i due non condividevano solo una misera abitazione ma anche un passato difficile e un presente fatto di stenti, povertà, una vita condotta con piccoli espedienti e pasti saltati. E' dunque scaturito in un ambiente di degrado culturale e di valori l'omicidio di Vincenzo Arrigo una vecchia conoscenza delle forze dell'ordine, numerosi arresti sul groppone un uomo da molti definito violento attaccabrighe, una vita fuori e dentro dal carcere, un ruolo da protagonista in un processo importante come quello di Piazza Loggia quando testimoniò che Maurizio Tramonte poi condannato all'ergastolo e per un certo periodo suo compagno di cella gli mostrò una foto in bianco e nero che lo ritraeva sul luogo della strage. Bettino Puritani è comparso questo giovedì davanti al GIP per l'interrogatorio di garanzia e si è in attesa delle sue decisioni in merito. Le indagini ed il rilievi, l'analisi del corpo della vittima, ma anche le ferite che ha sul corpo l'omicida saranno fondamentali per stabilire se quanto affermato da Bettino Puritani durante l'interrogatorio davanti al sostituto procurato Paolo Savio sia le verità e cioè che si sarebbe difeso da un'aggressione di Vincenzo Arrigo che sarebbe stato il primo ad impugnare la roncola, l'arma del delitto. I due litigavano spesso, la lite di lunedì sera, perché Arrigo pretendeva che il suo ospite uscisse a procurarsi delle sigarette, è degenerata. Quanto i carabinieri della compagnia di Breno sono arrivati a Esine lunedì sera, su richiesta di un vicino preoccupato per la lite più violenta del solito, hanno trovato Bettino Puritani sporco di sangue e a terra, in un lago di sangue e ormai privo di vita Vincenzo Arrigo. Difeso dal suo legale Marino Colosio, Bettino Puritani avrebbe raccontato di non aver avuto l'intenzione di uccidere l'uomo con cui condivideva la casa da qualche mese anche se la convivenza era senz'altro difficile: entrambi senza lavoro, con precedenti penali e un rapporto difficile con l'alcol. Nonostante tutto Bettino Puritani viene descritto come un uomo buono.
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