SCUOLE PARITARIE DIMENTICATE
In provincia di Brescia ci sono 255 scuole dell'infanzia paritarie, in 80 di queste c'è anche l'asilo nido. Accolgono 22 mila bambini circa dai 0 ai 6 anni e danno da lavorare a 2000 persone, 1500 tra insegnanti ed educatrici e 500 tra cuoche, segretarie o ausiliarie. Questi numeri dovrebbero bastare a mettere in luce quanto fondamentale sia la la loro esistenza per migliaia di famiglie, eppure sono a rischio oggi, perché messe in ginocchio dal Coronavirus : Fondazioni e le Associazioni sono state lasciate sole, alle prese con dei costi fissi e la riduzione, se non l’azzeramento, delle rette per le famiglie e con un grosso punto di domanda che pesa sulla riapertura perché il distanziamento sociale, per bambini così piccoli, è qualcosa che non si può imporre. Eppure sono proprio i bambini più piccoli quelli ad avere maggiore bisogno di interazione e di relazioni.La presenza delle scuole paritarie, riconosciute come quelle pubbliche spesso solo dal punto giuridico, e di questi asili nido offre alle famiglie un servizio fondamentale soprattutto nei piccoli centri, nelle frazioni e nei comuni al di sotto dei 5.000 abitanti, dove riempiono un vuoto che difficilmente lo Stato potrebbe colmare, generando anche un indotto attraverso l’impiego di insegnanti ed educatrici, soprattutto giovani, provenienti dalla comunità locale. Inoltre l’attività di queste realtà educative consente importanti risparmi al sistema scolastico nazionale, con un impatto sulla spesa pubblica di circa 600 euro a bambino contro i 6.000 euro di costo per le scuole d’infanzia statali. Queste strutture dal 23 febbraio scorso, giorno in cui sono stati chiusi scuole e servizi educativi in Lombardia, non hanno più avuto un orizzonte chiaro sulla ripresa dell'attività. Incertezze che pesano sia sulle realtà educative sia sulle famiglie.
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