FINALMENTE A SCUOLA

Felici di tornare a scuola. Così si sono presentati questo mercoledì mattina fuori dai cancelli degli istituti scolastici, i bambini e i ragazzi, oltre 10 mila in provincia di Brescia, al rientro dalle vacanze di Pasqua soprattutto al rientro in classe dopo un mese e mezzo di didattica a distanza. Difficile trattenere l’entusiasmo di tornare a vedere i compagni di classe, di tornare a vivere le relazioni con gli altri e di tornare a condividere spazi comuni, dopo settimane durante le quali i bambini sono rimasti a casa, isolati dai loro amici, collegati ad uno schermo, impossibilitati a proseguire nelle loro attività sportive e ricreative. Ad attendere il ritorno a scuola non solo i bambini, ma anche i genitori per i quali sono state settimane difficili per coniugare lavoro e bambini a casa e naturalmente gli insegnanti che hanno faticato non poco per intrattenere davanti ad uno schermo gli alunni della scuola primaria e a seguire il programma scolastico che naturalmente ha subito un rallentamento. Insegnanti e personale scolastico rientrano in classe sempre muniti di mascherina ma con una tranquillità in più per la loro salute: la maggior parte di loro infatti si è sottoposta al vaccino nelle scorse settimane. A tornare a scuola, nonostante la zona rossa, sono stati questo mercoledì i bambini dal nido alla primaria e i ragazzi di prima media. Per loro il decreto del Governo Draghi del primo aprilo prevede la didattica in presenza fino al 30 aprile. Per tutti gli altri purtroppo, fino al ritorno nella zona arancione che potrebbe avvenire su richiesta della Regione la prossima settimana, continua la didattica a distanza con tutto quello che comporta: isolamento, sovraesposizione a dispositivi tecnologici, perdita di esperienze e assenza di quelle attenzioni, spazi di socialità e relazioni di cui necessiterebbero durante la fase evolutiva della loro personalità. I dati hanno dimostrato che la scuola è un luogo sicuro, dove si rispettano le regole, tanto che nella maggior parte dei casi di studenti positivi, il resto della classe posto in quarantena è risultato negativo al tampone e i contagi viaggiano ancora per lo più nelle famiglie. Inoltre soprattutto per quanto riguarda le scuole superiori, il rischio della dad è che i ragazzi cerchino occasioni di ritrovo pomeridiane e  serali in luoghi meno controllati e sicuri dell’ambiente scolastico. Per questo, in questo periodo di tensioni sociali legate alle chiusure delle attività economiche, non sono mancate nemmeno le proteste dei genitori e del mondo della scuola per chiedere più attenzione verso i giovani e i bambini. La speranza di tutti è di concludere sui banchi in classe l’anno scolastico, fino a giugno.

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