20ENNE ANNEGA NELL'ADDA

Si è tuffato per combattere il caldo, nonostante il divieto di balneazione imposto in quella zona, e non è più riemerso. Così è annegato nel pomeriggio di giovedi 2 Luglio un ragazzo di 21 anni, Hicham Hamdach, affogato nelle acque del fiume Adda, in un tratto compreso tra Canonica e Vaprio. Il giovane, di origine marocchina e residente ad Arcene, era entrato in acqua per fare il bagno, nonostante il divieto di balneazione: stava nuotando quando è stato inghiottito dalla forza della corrente del fiume. Erano le 15.30. I due amici che erano con lui – hanno provato ad aiutarlo, anche loro in acqua, ma senza fortuna – hanno subito lanciato l’allarme al 112 e dopo pochi minuti sono iniziate le ricerche, con l’aiuto dei sommozzatori. Il corpo del 21enne è stato ritrovato circa un’ora dopo a sud del Comune di Vaprio d’Adda. Sul posto dal cielo due elicotteri, uno del 112 e uno dei vigili del fuoco. Da terra un’ambulanza della Croce dell’Adda, vigili del fuoco, sommozzatori, agenti della polizia locale e i carabinieri di Vaprio. E sono stati proprio i sommozzatori a individuare il ragazzo e recuperarlo dopo circa 20 minuti di ricerche. Il corpo del giovane veniva sottoposto a un lungo massaggio cardiaco risultato purtroppo inutile. La salma è stata trasportata all’Istituto di medicina legale di Milano per l'autopsia. Appello l'appello di Giacomo Passera, presidente dell’Associazione sommozzatori volontari di Treviglio: “Senza il necessario equipaggiamento come un giubbotto di salvataggio non si può vincere contro il fiume. Ci sono troppi fattori di rischio: la forte corrente, la fredda temperatura dell’acqua e il panico che può sopraggiungere. Rispettate i divieti di balneazione”.

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