DIFFUSI DATI ERRATI SULLA ASST CAMUNA
Non basta operare per la sanità camuna, farlo con impegno, farlo con costanza e cercare di farlo anche al meglio: bisogna anche difendersi da notizie diffuse con disinvoltura e, forse anche ad arte, senza andare alla radice delle fonti per capire come si devono leggere i dati. E' quanto emerge da una nota stampa sintetica, ma puntuale e molto documentata, da parte della Asst della Valcamonica in merito ai dati sugli accertamenti diagnostici da contagio del virus, effettuati sugli operatori dell'Azienda sociosanitaria territoriale della Valcamonica. Recentemente era stata resa nota da alcuni organi di stampa una tabella nella quale si leggeva che la Sanità camuna era la peggiore in Lombardia per i dati relativi al personale sanitario contagiato dal virus con una percentuale pari addirittura al 48%, cioè un operatore su due. Il dato che è balzato subito all'occhio è che la notizia ha riportato il dato di ben 2390 operatori, mentre l'Asst della Valcamonica, tra dipendenti e collaboratori, ne ha in carico poco meno di 1.250 (cioè oltre 1.000 in meno). A fronte di 1066 tamponi da effettuarsi al personale della Asst, alla data odierna sono stati sottoposti a tampone 272 tra dipendenti e collaboratori, di cui 163 con esito positivo e 109 con esito negativo. Ne risulta pertanto che la positività sul numero complessivo degli operatori è del 13,07% e non del 48%, come riportato acriticamente da alcune fonti di stampa. Circa gli esami sierologici, sono 799 gli operatori della sanità camuna che hanno aderito al test, su un totale di 963 potenziali volontari: di essi, 128 sono risultati positivi (pari al 16%), 7 hanno dato risultato dubbio (pari a meno dell'1%) e 664 sono risultati negativi (pari all'83%). Se ai 799 sottoposti al test sierologico volontario nel percorso dello studio statistico sulla sieroprevalenza si sommano i 272 che hanno effettuato i tamponi, risulta che 1071 dipendenti e collaboratori della sanità camuna hanno avuto un accertamento Covid-19, su un totale di 1250. La conclusione evidente sta quindi nei numeri. L'Asst della Valcamonica precisa che non può considerarsi pertanto l'Azienda sanitaria lombarda con il più elevato livello di positività, mentre si colloca inequivocabilmente al di sotto dei valori medi regionali. Fermo restando che quanto espresso non va in alcun modo ad inficiare la qualità dell'operato in aderenza ai chiari protocolli regionali, resta solo da capire chi, come e perché abbia diffuso una nota palesemente falsa.
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