IL MIRACOLO DI ESINE

Dal giorno 1 marzo al 15 aprile la Terapia intensiva dell'Ospedale di Esine ha fatto fronte autonomamente alla gravissima situazione, quadruplicando i posti, da 4 a 16, che hanno permesso la gestione di una cinquantina di pazienti molto gravi. Oltre all'attività clinica, che non ha mai abbassato la guardia un minuto, con grande impegno di tutto lo staff, seguendo le indicazioni della centrale di coordinamento del Policlinico di Milano, è stata condotta anche la ricerca sul periodo, sui pazienti, sugli episodi clinici, sulle metodiche e sulle osservazioni condotte che ora entreranno a far parte di due diverse pubblicazioni sulla prestigiosa rivista Journal of America Medical Association, Java, dove spicca la presenza delle osservazioni cliniche condotte a Esine. La presenza del nuovo primario facente funzione, Alberto Corona, giunto a Esine praticamente con i primi casi di coronavirus, è stata determinante per creare subito una squadra forte e motivata nel settore dell'anestesia e rianimazione. A Esine sono stati quindi aumentati del 30% i posti di terapia intensiva ai quali si aggiungono quelli per trattamenti sub-intensivi con le dotazioni tecnologiche necessarie e le professionalità connesse, portando così la dotazione in emergenza a 18/24 letti. Per il territorio camuno, la terapia intensiva e sub-intensiva di Esine ha dato una risposta adeguata per numero e qualità delle prestazioni, creando, nel frattempo, anche una nuova cultura nell'affrontare episodi gravi come quello che ci si sta lasciando alle spalle.

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