LA LINEA DEL VETRO SI FERMA

La linea vetro si ferma ma non ci saranno ripercussioni sull'occupazione, intanto l'azienda, su sollecitazione delle organizzazioni sindacali, dopo un incontro di questi giorni, si è detta comunque disponibile a valutare delle soluzioni. E' comunque ferma la posizione della Ferrarelle sullo stop della linea del vetro nello stabilimento di Boario Terme. Una posizione contestata dalle organizzazioni sindacali camune, ma anche dalle istituzioni locali, dagli albergatori e dai ristoratori che oggi mettono sulle tavole le eleganti bottiglie in vetro dell'acqua Boario e che non potranno sotituirle con quelle in plastica. Dopo le polemiche dei giorni scorsi questo mercoledì si sono dati appuntamenti all'Hotel Rizzi di Boario la direzione aziendale con la presenza dell’ associazione Industriali Bresciana, la R.S.U e le OO.SS territoriali. In questa sede la Ferrarelle che ribadito la scelta annunciata, ha garantito che non ci saranno ripercussioni sull'occupazione ma che entro la fine di agosto la linea vetro a Boario sarà smantellata. La linea rappresenta oggi solo il 5% della produzione totale dello stabilimento contro il 95% del Pet che nei prossimi anni, secondo la direzione, avrà un ulteriore incremento. Nella linea PET vengono prodotti marchi importanti e conosciuti a livello nazionale ed internaizoinale come la Vitasnella, le linfe, il the e l'Essenzionale. Smantellare la linea vetro permetterà all'azienda di risolvere anche problemi logistici all'interno degli spazi dell'imbottigliamento dove in questo momento mancherebbero spazi per linee che potrebbero dar vita a nuovi investimenti. Le organinizzazioni sindacali hanno preso atto del piano di previsione illustrato dall'azienda, dell'impegno ad investire a Boario, ma hanno comunque insistito perché si possano attivare tutte le interlocuzioni necessarie con le istituzioni per creare un progetto territoriale volto alla salvaguardia della produzione del vetro a Boario, al fine di non far venir meno un prodotto storico che caratterizza il territorio in modo particolare sulle tavole dei ristoranti della Valle, ma anche, ovviamente, in altre zone dove ristoranti ed alberghi scelgono di mettere in tavola l'acqua camuna. L’azienda pur affermando che dal punto di vista industriale e del Business la scelta presa va perseguita, pena un danno per l’azienda stessa, si è detta disponibile a valutare eventuali progetti concreti che si dovessero sviluppare a livello istituzionale. Per concludere le RSU e le organizzazioni sindacali sollecitano le istituzioni del territorio a convocare un tavolo con l'azienda e le associazioni di categoria per affrontare il tema.

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